Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 20 Ottobre 2019 – XXIX domenica del Tempo Ordinario, dai microfoni di Radio Vaticana e dalle pagine di Famiglia Cristiana.
Quella povera vedova che non si rassegna all’ingiustizia
«Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Parole molto serie. Chi conserverà la fede? Chi è forte e ben difeso? Secondo la parabola di questa domenica sarà qualcuno simile ad una povera vedova che non si rassegna all’ingiustizia subita dal suo avversario.
Per avere la fede nel giorno della visita di Dio — arrivi quando e come arrivi — bisogna appartenere all’ultima categoria sociale, perché tali erano le vedove a quel tempo. Coloro che non avevano altra difesa che Dio.
Questa vedova è l’umanità, che tante volte perde il suo vero sposo — «Poiché tuo sposo è il tuo creatore» (Is 54,5) — e diviene oggetto di ingiustizia. Quale? Quella per cui i «suoi eletti, gridano giorno e notte verso di lui» — dice Gesù — e a motivo della quale Dio «farà loro giustizia prontamente».
Non dimentichiamo che il tema della parabola è la «necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai».
Chi prega senza cedere e conserva la fede fino all’ultimo? Chi sa che gli spetta giustizia e non si rassegna. Nelle Scritture la giustizia non è quella forense ma è il rapporto con Dio, il “giusto” è Abramo che crede in Dio (cfr. Gen 15,6).
È ingiusto che le persone vivano senza amore e lontane dalla salvezza, che i giovani non abbiano speranza, che gli sposi perdano la gioia. È giusto che i poveri siano saziati, gli afflitti consolati, i dubbiosi consigliati e i peccatori perdonati. È giusto che un sacerdote sia innamorato della Chiesa e che veda la sua comunità rasserenata e riconciliata. Infatti se lo sposo viene tolto ai suoi amici questi digiunano (cfr. Mc 2,20). Per questo un prete o un genitore o una consacrata pregano e digiunano.
Se abbiamo conosciuto lo Sposo e siamo stati amati da Lui, non possiamo concepire che tanti vivano sotto il potere dell’Avversario. Il Signore è il nostro Redentore che in ebraico è colui che fa giustizia, quella che conta, quella del Regno dei cieli (cfr. Mt 6,33).
Annunciare il Vangelo è fare giustizia all’umanità cui spetta di conoscere lo Sposo.
Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini
Letture della
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.
Dal libro dell’Èsodo
Es 17,8-13
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 120 (121)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele. R.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte. R.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.
Seconda Lettura
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 3,14 – 4,2
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
Parola di Dio
Vangelo
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore