Il segreto pittorico di questo risultato รจ nella combinazione unica di realtร e astrazione, di vita e contemplazione, ottenuta mediante la prospettiva, la forma, il colore e soprattutto la luce che tutto investe compenetrandolo. Non si muove niente, perchรฉ tutto sa di sospeso. Sospeso รจ il braccio di Giovanni Battista, sospeso รจ il gesto del battezzando che li sta dietro. Non รจ per incertezza o fatica, ma per lo stupore che rende impercettibile anche il respiro: lโuomo รจ investito da una tale dignitร che basta il suo ยซessersiยป per riempire di dignitร regale il suo corpo, la sua posa e il suo sguardo.
Il paesaggio stesso si umanizza e partecipa dellโeterna giovinezza dellโuomo. Di quale uomo? Di quello che sta al centro, dellโuomo-Dio. Il grande Giotto aveva dato figura al Dio-uomo; ora il Quattrocento rovescia il rapporto: รจ cosรฌ umano questo Gesรน che solo Dio poteva essere in Lui.
Questo uomo ha la dignitร del re. Occupa il centro del mondo. Accanto a lui il terribile e selvatico Giovanni Battista si รจ trasformato in un dignitario di corte. Aveva tuonato contro Gerusalemme, il tempio, le menzogne, i furbi; aveva invocato la scure e il fuoco per distruggere il male. Invitava a preparare la strada al re che sarebbe arrivato. Ora un volto, uno dei mille nella folla alle acque del Giordano, lo ha fulminato. Che cosa ha visto in esso?
Ci facciamo aiutare da Piero della Francesca. Il pittore non รจ evangelista, ma รจ spontaneo che la Parola susciti negli occhi la voglia di vedere. Con tutti i limiti, ogni uomo e ogni epoca hanno diritto a un volto-Vangelo. E lโoccasione piรน alta per cogliere il volto-Vangelo di Gesรน รจ lโesperienza che il Nazareno ha fatto al Giordano. Forse รจ anche la piรน difficile da ยซimmaginareยป. Ma Piero della Francesca รจ grande.
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ยซMentre pregavaโฆยป, dice il Vangelo. E Gesรน, nel quadro, sta pregando. ยซโฆ il cielo si aprรฌ e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciutoยป (Lc 3, 21-22). Nel quadro non si vedono i cieli aprirsi. ร evidente che si tratta di unโesperienza spirituale, che avviene sulla punta piรน profonda dellโessere. La colomba รจ attentissima a non battere le ali: essa svolge il suo compito di tramite simbolico; il fremito vero sta salendo come linfa da dentro: tutto il Nazareno ne รจ invaso. Lโumile falegname alla ricerca della sua vocazione, mentre prega il Padre, fa lโesperienza di essere figlio. Presto schizzerร via di lรฌ a dire al mondo che il Regno รจ arrivato, che Dio abita questo mondo, questa carne, questa avventura. Sรฌ, perchรฉ lui รจ il Figlio, รจ Dio. Non lo รจ diventato in quel momento, ma รจ in quel momento che la veritร sta attraversando i suoi sensi, interiori ed esteriori. La veritร รจ sulla sua pelle.
Nel Cristo splende la luce della coscienza filiale. Lโinfinita dolcezza, lโonnipotente tenerezza, la pazza voglia del Padre di far vivere, ora รจ anche nella sua psicologia, nel suo modo di guardare gli uomini, la donna che impasta, il papร che accende la lanterna alla seraโฆ Tutti quelli che incontrerร , se lo vorranno, vedranno nei suoi occhi il Regno di Dio. ยซNon temete piรน niente โ dirร a tutti โ Dio si รจ fatto prossimo allโuomo. ร Vangelo, รจ lieta notizia. Non cโรจ carne umana che non sia anche avventura divina. Lโho visto nei cieli apertiยป.
Giovanni รจ il primo ad accorgersi. Glielo ha letto in faccia. E ora compie su di Lui un gesto particolare che sa di incoronazione. La lieta notizia ora si fa luce del mondo. Tutto nel quadro diventa terso, puro e sacro. Tutto รจ evidente alla luce di un tempo senza tempo, in uno spazio che sa di trasfigurazione. ยซMentre pregavaโฆยป: forse รจ bello immaginarlo cosรฌ Gesรน, quando, stanco e in preda alla delusione (ยซVanno capiti, poveretti: รจ una notizia troppo grande quella del Regno. Come arrabbiarmi se fanno fatica a credermi?ยป), si rifugiava nella preghiera. ร bello immaginarlo che pregava cosรฌ, come Piero della Francesca lโha figurato in questo quadro.