Il silenzio รจ calato.
Mentre la porta del cenacolo รจ ben serrata, le nostre case si sono trasformate in piccole scuole dโamore; come tante piccole chiese, le nostre abitazioni sono diventate simbolo della ยซChiesa pellegrina sulla terraยป.
Non si odono voci, non si incrociano sguardi. Le tante parole del mondo lasciano spazio ad una sola voce: LA CROCE!
Lo strumento del dolore, come madre che genera nuove creature, ยซscandalo per i Giudei e stoltezza per i paganiยป (1Cor 1, 22), diventa per noi la misura dellโamore. Il tempo che passa dal pane spezzato sulla tavola, al Sangue versato sullโaltare della croce, รจ pochissimo. Poche le parole, tanti i gesti. Gesรน, ยซdisprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si รจ caricato delle nostre sofferenze, si รจ addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli รจ stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquitร ยป (Is 53, 3-5).
La croce diventa farmaco e strumento di vita. Ciรฒ che ieri era morte, oggi รจ per noi salvezza. Tanti penseranno: รจ paradossale; ma forse non ricordano che ยซciรฒ che รจ stoltezza di Dio รจ piรน sapiente degli uomini, e ciรฒ che รจ debolezza di Dio รจ piรน forte degli uominiยป (1Cor 1, 24). Gesรน รจ abbracciato alla croce, ยซil suo corpo per noi immolato รจ nostro cibo e ci dร forza, il suo sangue per noi versato รจ la bevanda che ci redime da ogni colpaยป (prefazio SS. Eucaristia I). Se fino a qualche ore fa ci sentivamo divisi, ยซsperduti come un greggeยป, dove ยซognuno di noi seguiva la sua stradaยป, ora, con gli occhi rivolti alla croce, comprendiamo quanto siamo vicini. Nel suo abbraccio inchiodato ยซil Signore fece ricadere su di lui lโiniquitร di noi tuttiยป (Is 52, 6). La croce รจ madre. Il Gรฒlgota รจ nido.
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Come la donna nutre il figlio col proprio latte, cosรฌ il Cristo nutre costantemente col suo sangue coloro che ha rigeneratoยป (Giovanni Crisostomo). Anche il Poeta Dante, nella Divina Commedia, dinanzi allโApostolo Giovanni si riferisce a Cristo chiamandolo il โnostro Pellicanoโ : ยซQuesti รจ colui che giacque sopra il petto del nostro Pellicano, e Questi fue di su la croce al grande officio elettoยป ( Paradiso canto XXV, 112-114 ). Questโuccello non รจ uno dei tanti simboli che figurano Cristo, ma รจ forse, insieme allโagnello, il piรน significativo. Chi lo guarda, con gli occhi della fede, vi puรฒ scoprire ancora oggi il messaggio piรน profondo di Cristo: ยซNessuno ha un amore piรน grande di questo: Dare la vita per i propri amiciยป (Giov. 15, 3). La bella leggenda del pellicano, giunta a noi fino ad oggi, vuole ricordarci: ยซcamminate nella caritร , nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odoreยป (Ef 5, 2). Lโamore vero costa fatica; la vera felicitร sta nel โbuttare il sangueโ per gli altri, per sorreggere, confortare e aiutare. Guardiamo la croce e impariamo da lei ad โabbracciareโ il mondo. Adoriamo la croce e chiediamo al Signore: ยซScenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. Amenยป (Orazione sul popolo Venerdรฌ Santo)
A cura di don Bartolomeo de Filippis โ Su Facebook
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