Sii presenza viva di Dio
Solo Matteo ci racconta questa storia del giudizio finale nel Regno di Dio. Egli dipinge un’immagine del glorioso arrivo del Re e dell’assemblea di tutte le nazioni dei popoli che vengono poi separate in due gruppi, pecore e capre.
Il giudizio viene quindi pronunciato, non sulla base della bellezza fisica, della ricchezza, del potere, dello status, e neanche della pratica religiosa.
Ciรฒ che determina chi erediterร la vita eterna del Regno sono le opere di caritร verso coloro che sono nel bisogno: gli affamati, gli assetati, gli stranieri, gli ignudi, i malati e i carcerati.
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Sorprendentemente, non vi รจ alcuna menzione dell’elenco dei doveri religiosi come la preghiera, il culto liturgico, il digiuno, il dare le decime cosรฌ come nessunโaltra pratica religiosa identificabile.
Molto probabilmente si presume che queste cose siano giร presenti in tutte le persone riunite. Ma la differenza tra i due gruppi consiste nel come hanno risposto alle necessitร altrui.
Alla fine della giornata, il discepolo รจ chiamato ad essere il Regno (presenza vivente) di Dio nel mondo e a trasformare la sofferenza del suo popolo in gioia mediante atti di tenerezza e dโamore. Le capre sembrano aver aggravato le situazioni orribili subite dagli esseri umani a causa della loro negligenza e della loro mancanza dโamore.
Il discepolo virtuoso รจ la presenza viva di Gesรน nel mondo. Realizza che Gesรน ha affidato il regno nelle sue mani. Nel Regno di Gesรน, il discepolo non รจ maestro ma โservoโ: ricordate quanto spesso abbiamo sentito dire che i primi saranno gli ultimi e gli ultimi primi?
L’intera idea di โRegnoโ รจ stata completamente riscritta nell’insegnamento di Gesรน: c’รจ un solo maestro e voi siete tutti fratelli… I discepoli sono davvero dei re -hanno in loro il potere dello spirito di Gesรน. Ma questo potere non deve essere esercitato nel senso classico di โavere potere sugli altriโ, ma essendo veri servi. Il potere dello spirito di Gesรน alimenta azioni di tenerezza e dโamore per i fratelli e le sorelle di Gesรน, rovesciando le orribili condizioni umane e portando guarigione e salvezza.
Questa รจ, ancora una volta, una parabola di โavvertimentoโ per i discepoli per assicurarsi che vivano correttamente la vita del Regno. Non viene intesa come una โprofeziaโ sull’ultimo giorno. ร pensata, piuttosto, affinchรฉ i discepoli possano prestare attenzione al come cercare di vivere la vita del Regno che รจ stato loro affidato.
I discepoli di Gesรน non devono ripetere l’errore dei farisei che oggettivano la fede in Dio e la riducono all’osservanza esterna.
I discepoli devono afferrare la vita (la grazia) del Regno dentro di loro, e operare laboriosamente con questo grande dono in modo che la vita di Gesรน che opera in loro trabocchi in atti di tenerezza e dโamore; cosicchรฉ, unendosi nel cuore e nella mente con Cristo (come dice san Paolo), i discepoli diventino Cristo nel momento della storia in cui vivono – vedendo, pensando e agendo come Gesรน avrebbe fatto.
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Mt 25, 31-46 | Carmelitani di Australia e Timor-Leste 0.00 KB 2 downloads
Sii presenza viva di Dio – (Matteo 25:31-46) …Foto di Brigitte is happy … about coffee time :)) da Pixabay