Oggi è la domenica Gaudete. Il nome deriva dalla prima parola dell’antifona d’ingresso in latino, che significa “Rallegrati”. Il testo completo dell’antifona è: Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.
Questo è ciò di cui ci rallegriamo: Dio ci è vicino. Riconosciamo quella vicinanza nella presenza di Gesù, nato così tanto tempo fa, e la sua continua e attuale presenza attraverso lo Spirito Santo nelle nostre vite. Ci rallegriamo del fatto che, sia se ce ne siamo accorti o meno, Dio è sempre stato con noi. Dio non ci ha mai lasciato.
L’Avvento riguarda soprattutto una nuova scoperta della presenza e della grazia di Dio nella nostra vita, nel nostro momento storico.
Questo è ciò che festeggiamo anche il giorno di Natale. Cristo è il grande regalo di Dio alla famiglia umana. Il Natale celebra non solo la nascita di Gesù in un momento della storia umana, ma la sua continua nascita in noi affinché sia presente in ogni momento della storia dell’uomo.
In attesa della venuta finale di Gesù, come Giovanni Battista, siamo chiamati ad essere testimoni della Luce. E lo si è meglio se si assume la missione del profeta della prima lettura, proprio come fece Gesù. Il Signore ci ha unti per portare la Buona Notizia ai poveri, per sanare i cuori spezzati, per proclamare la libertà ai prigionieri, un anno di grazia dal Signore. Dio si fida di noi per farlo. E, attraverso il nostro battesimo, siamo stati incaricati dalla Chiesa a farlo.
La nostra fede in (ovvero, la nostra relazione vivente con) Cristo deve essere vissuta apertamente, generosamente e aperti alla grazia, al servizio dei nostri fratelli e sorelle nel mondo per essere presenza viva di Gesù ai nostri giorni e ai nostri tempi.
Riflessione tratta dal sussidio dei Carmelitani di Australia e Timor-Leste