Gli oggetti della liturgia spiegati ai bambini (e non solo)

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Compaiono giร  nei Riti di ingresso e durante la liturgia della Parola:

LA CROCE

Segno della nostra redenzione, del sacrificio di Cristo e della sua vittoria sulla morte. Sta accanto allโ€™altare o appesa al di sopra dellโ€™altare.

Croce astile

รˆ la croce fissata ad unโ€™asta decorata o dipinta. Puรฒ essere in legno o materiali preziosi. Viene usata nelle processioni sia allโ€™esterno, come per le processioni per le vie delle cittร  ( Processioni mariane, Corpus Domini, โ€ฆ), sia allโ€™interno della chiesa, allโ€™inizio della Messa quando il sacerdote entra in chiesa. Viene tenuta da un chierichetto che precede il sacerdote e tutti gli altri ministranti fra i candelieri; appena il sacerdote inizia a celebrare Messa viene riposta su una base vicino allโ€™altare o portata in sagrestia.

(Nel rito romano viene tenuta con il crocifisso rivolto in avanti, mentre nel rito ambrosiano รจ rivolto allโ€™indietro, verso il sacerdote.)

LE CANDELE

Ci sono candele ordinarie, quelle sopra lโ€™altare, e altre che vengono portate in processione. I ceri sullโ€™altare, in relazione alla solennitร  della Messa e della festa vanno da un minimo di due ad un massimo di sette.

Le candele della processione e che vengono affiancate al Vangelo durante la proclamazione mostrano a tutti che la Parola di Gesรน รจ la vera luce del Cristiano.

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Cero Pasquale

Eโ€™ una candela grande che viene benedetta e accesa durante la veglia pasquale, simbolo di Gesรน risorto. Si mette accanto allโ€™altare durante il tempo pasquale (dalla notte del sabato santo fino allโ€™Ascensione).

***Integrazione da Cathopedia***

Durante i cinquanta giorni del tempo di Pasqua, il cero pasquale viene acceso in tutte le celebrazioni, fino al giorno di Pentecoste. Durante la messa di Pentecoste รจ possibile un apposito rito per spegnere solennemente il cero pasquale, cosรฌ come solennemente lo si era acceso durante la veglia pasquale.

***Fine***

In quali occasioni viene utilizzato?

Si accende anche durante la celebrazione del sacramento del battesimo: alla sua fiamma verrร  accesa dal papร  del bimbo battezzato la candela che rappresenta la vita di grazia che รจ stata ricevuta nel sacramento.

Viene acceso anche durante i funerali, a fianco della bara, per esprimere la fede nella risurrezione che si fonda appunto in Gesรน risorto.

Ulteriore approfondimento:

Nella liturgia cristiana, la veglia pasquale si esprime con una celebrazione il cui inizio รจ un vero gioco simbolico di luce. Lโ€™assemblea, riunita nellโ€™oscuritร , vede la nascita del fuoco nuovo da cui si accende il cero pasquale, simbolo di Cristo. II cero pasquale รจ il segno del Cristo risorto, luce vera del mondo che illumina ogni uomo; รจ la luce della vita che impedisce di camminare nelle tenebre. รˆ il segno della vita nuova in Cristo che, strappando dalle tenebre il credente, lo trasferisce con i santi nel regno della luce: ยซCristo brillรฒ su di noi che eravamo tenebre, ma ora siamo luce nel Signoreยป (San Paolo, Lettera agli Efesini. 5, 14). รˆ il segno che ci permette di
vivere come figli della luce (San Paolo, Lettera agli Efesini 5, 8), di rigettare le opere delle tenebre (San Paolo, Lettera ai Romani 13, 12), di restare in comunione con Dio (Vangelo secondo Giovanni II, 5), di conservare lโ€™amore con i fratelli (Vangelo secondo Giovanni 12, 8-11). ร‰ anche segno di fedeltร  a Dio e vigilanza nella preghiera e nellโ€™attesa. Dietro questo cero acceso cammina in processione la comunitร  cantando per tre volte un grido di giubilo. Ogni volta si accendono le candele: i cristiani restano contagiati dalla luce di Cristo, che incarna il simbolismo, e questa si espande sempre di piรน. Infine il cantore del preconio pasquale (di norma il diacono) intona le lodi della beata notte, illuminata dalla luce di Cristo. La liturgia recita: ยซQuesta notte fonte di luce. sconfigge il male, lava le colpe, restituisce la gioia agli afflittiโ€ฆยป. Durante i cinquanta giorni di Pasqua, in tutte le celebrazioni viene acceso il cero pasquale. (A.O.P.)
(Fonte: Enciclopedia Illustrata dei Simboli)

Le candele o i lumini devozionali

รˆ un uso diffuso quello di accendere una candela davanti al SS. Sacramento, o alle statue della Madonna e dei santi. La candela accesa rappresenta lโ€™immagine e la preghiera di colui che la offre a Dio o ai Santi.

La lampada del tabernacolo

La lampada del Tabernacolo indica la presenza di Cristo.

Come nellโ€™Antico Testamento ardeva la lampada davanti allโ€™arca che conteneva le tavole della Legge, cosรฌ oggi nelle la lampada del tabernacolo continua la nostra adorazione anche quando non siamo lรฌ. Essa veglia e ci spinge alla vigilanza dei cuori.

Lโ€™EVANGELIARIO

Lโ€™Evangeliario รจ un libro liturgico in cui sono raccolti i quattro Vangeli. Durante la Santa Messa viene portato nella processione iniziale allโ€™altare e allโ€™ambone o al pulpito per la lettura del Vangelo.

In alcune liturgie piรน solenni si usano anche: ASPERSORIO E SECCHIELLO

Il primo รจ composto da unโ€™asticella e una sfera contenente una spugna o da una specie di pennello per spargere lโ€™acqua benedetta. Il secchiello รจ il recipiente di metallo per lโ€™acqua benedetta con cui aspergere i fedeli e gli oggetti.

In quali occasioni vengono utilizzati?

Ad esempio allโ€™inizio della Quaresima in segno di penitenza e purificazione, al posto dellโ€™atto penitenziale.

Nella notte di Pasqua durante la Veglia quando viene benedetta lโ€™acqua che verrร  utilizzata durante lโ€™anno per battezzare i nuovi cristiani.

Questโ€™anno don Davide lo ha fatto nellโ€™ultima messa del periodo di Natale, nella festa del Battesimo di Gesรน, per ricordare anche a noi il nostro battesimo.

INCENSO

Eโ€™ una speciale resina profumata. Nella celebrazione liturgica lโ€™uso dellโ€™incenso รจ segno di adorazione a Dio.

Dal Salmo 141, vv1-2

โ€œSignore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando tโ€™invoco.
Come incenso salga a te la mia preghiera,
le mie mani alzate come sacrificio della sera.โ€

Nel Tempio di Gerusalemme, nella ricorrenza annuale dellโ€™Espiazione (Yom Kippur), il sommo sacerdote, oltrepassava il velo del Tempio ed entrava con lโ€™incensiere nel Santo dei Santi, la parte piรน interna del Tempio, la casa di Dio, per bruciarvi โ€œdue manciate di incensoโ€. Allora, una nube densa e profumata, avvolgeva ogni parte del luogo santissimo in cui era custodita lโ€™Arca dellโ€™Alleanza (cfr. Lv 16,12-13). Quando Zaccaria riceve lโ€™annuncio della nascita di Giovanni Battista da parte dellโ€™angelo Gabriele si trovava proprio nel Tempio per fare lโ€™offerta dellโ€™incenso.

Nel Vangelo di Matteo, viene descritto lโ€™omaggio fatto a Gesรน dai Magi. Costoro, giungendo dalle lontane terre di oriente per incontrare il โ€œre dei Giudeiโ€, gli offrono in dono, con lโ€™oro e la mirra, anche lโ€™incenso, custodito in scrigni preziosi (Cfr Mt 2,11).

Oro= regalitร  di Gesรน, Incenso= natura divina, Mirra= natura umana

TURIBOLO E NAVICELLA

Il turibolo (dal latino thus, thuris โ€œincensoโ€), รจ un recipiente di metallo, un piccolo fornello portatile, per bruciare lโ€™incenso. Nel turibolo si depongono i carboni e i granelli di incenso. Il coperchio ha delle aperture per far circolare lโ€™aria ed emettere il fumo profumato. Il turibolo รจ sempre accompagnato dalla navicella, cosรฌ chiamata per la sua forma, che contiene i grani dโ€™incenso.

In quali occasioni vengono utilizzati?

Nella Messa il turibolo apre la processione dโ€™ingresso davanti alla croce. Il sacerdote infonde lโ€™incenso allโ€™altare. Al momento della proclamazione del Vangelo il sacerdote incensa lโ€™Evangelario. Allโ€™offertorio vengono incensate le offerte e lโ€™altare dal sacerdote. Il diacono o, in sua assenza, il turiferario, incensa poi il sacerdote, eventuali concelebranti e lโ€™assemblea. Durante la consacrazione il diacono o, in sua assenza, il turiferario, ai piedi dellโ€™altare incensa il Corpo e il Sangue di Cristo alle elevazioni (quando si sollevano lโ€™ostia e il calice consacrati).

Nei funerali, al termine, viene incensato dal sacerdote il corpo del defunto per rendere onore alla sua anima immortale.

Oggetti che compaiono nella Liturgia eucaristica

Sono gli oggetti quotidiani della tavola: tovaglia e tovagliolo, piatto e bicchiere, caraffe.

CORPORALE

Eโ€™ un tessuto quadrato, inamidato e piegato in tre parti. Lo si pone sullโ€™altare sotto il calice e la patena perchรจ su di esso possono cadere briciole delle particole e gocce di vino consacrato, cioรจ parti piccolissime del corpo e del sangue di Gesรน che non vanno disperse. Eโ€™ portato allโ€™offertorio insieme al calice e patena.

AMPOLLINE

Sono due piccole caraffe di vetro: contengono una il vino e lโ€™altra lโ€™acqua che saranno versati nel calice allโ€™offertorio. Sono collocate su un piattino destinato a raccogliere lโ€™acqua dopo la preghiera che accompagna il gesto del lavarsi le mani compiuto dal sacerdote e per purificare il calice dopo la comunione.

Prima della consacrazione il sacerdote versa nel calice il vino e una piccola quantitร  di acqua, qualche goccia. Ricorda in questo modo che dal fianco di Gesรน in Croce, quando il centurione lo colpรฌ con la lancia per vedere se era vivo o morto, uscirono sangue e acqua.

MANUTERGIO

Eโ€™ il tovagliolo che serve al sacerdote per asciugarsi le mani dopo il โ€œlavaboโ€, alla fine dellโ€™offertorio

PISSIDE

Eโ€™ una coppa nella quale si custodiscono le ostie (particole) che vengono distribuite nella comunione dei fedeli. Dopo la Messa, si ripone nel tabernacolo.

PATENA

La patena รจ un piccolo piatto circolare su cui viene posta lโ€™Ostia grande prima di essere consacrata.

CALICE

Eโ€™ una coppa che serve per il vino, che diventa il sangue di Cristo nel sacrificio della Messa. Non si puรฒ usare per nessun altro scopo che non sia la Messa.

PALLA

Serve a ricoprire il calice durante la Messa, dopo la consacrazione e prima della comunione, per impedire che qualcosa vi cada dentro.

PURIFICATORIO

Tovagliolo di lino che serve per asciugare il calice, la patena e la pisside dopo la comunione.

CAMPANELLO

Il campanello serve a segnalare ai fedeli i momenti di particolare importanza durante la Santa Messa. Si suona quando il sacerdote stende le mani sulle offerte, allโ€™elevazione (tre volte), al termine della consacrazione e prima della comunione.

In alcune liturgie solenni e nella festa del Corpus Domini si usa anche: Lโ€™OSTENSORIO

Eโ€™ un oggetto di metallo ove si ripone lโ€™ostia consacrata per mostrarla ai fedeli. Si usa nelle adorazioni eucaristiche e nelle benedizioni solenni.

Fonte: Santa Maria Maddalena