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Giuliva Di Berardino – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2024

Domenica 27 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,46-52

Commento a cura di Giuliva Di Berardino pedagogista e liturgista.

Trascrizione, non rivista, del video.

Buongiorno a tutti.
Oggi, domenica 27 ottobre, celebriamo la 30ยช Domenica del Tempo Ordinario.

In questa domenica, la Liturgia ci dispone il cuore ad accogliere con gioia la vita nuova che Gesรน รจ venuto a offrirci per mezzo della fede, della Chiesa, della fede cristiana e del nostro battesimo. Come credenti, tutti noi oggi ci riuniamo per pregare; ci nutriamo del corpo e del sangue di Cristo e riconosciamo la nostra gioia nella preghiera del Salmo 125: โ€œGrandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia. Chi semina nelle lacrime mieterร  con giubilo.โ€

Questa veritร  รจ proclamata nella nostra preghiera e nel nostro radunarci con gioia. La gioia ci viene dalla fede, che passa attraverso la prova. La luce della fede ci fa rinascere, come un parto, alla vita nuova con Dio e alla vita eterna.

La prima lettura, tratta dal libro di Geremia al capitolo 31, versetti 7-9, ci trasmette la profezia della gioia che trasforma il pianto in consolazione. Queste sono le parole del profeta Geremia:
โ€œCosรฌ dice il Signore: Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni. Fate udire la vostra lode e dite: il Signore ha salvato il suo popolo, il resto di Israele.
Ecco, io li riconduco dalla Terra del settentrione, li raduno dalle estremitร  della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente. Ritorneranno qui in gran folla; erano partiti nel pianto, io li riporterรฒ tra le consolazioni, li ricondurrรฒ ai fiumi ricchi dโ€™acqua per una strada diritta in cui non inciamperanno, perchรฉ io sono un padre per Israele, Efraim รจ il mio primogenito.โ€

Il Signore allora ci dona parole di conforto in questa liturgia, ci consola, perchรฉ la consolazione รจ esperienza di gioia profonda, quella che ci ha procurato Gesรน con la sua morte e risurrezione.

Nella grazia di questo giorno di domenica celebriamo e facciamo comunione con Lui e tra noi, una comunione che ci rende figli di Dio, nel Padre e nello Spirito.

Ascoltiamo ora, nella seconda lettura tratta dalla Lettera agli Ebrei, capitolo 5, versetti 1-6, queste parole:
โ€œCristo non attribuรฌ a sรฉ stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: โ€˜Tu sei mio figlio, oggi ti ho generatoโ€™ gliela conferรฌ.โ€

Ecco, questa comunione tra Cristo e il Padre nello Spirito passa a noi e ci si trasmette attraverso la consolazione di Gesรน, che ci mette nel cuore la gioia, ci porta a crescere nella fede, ravviva la fiamma interiore del cuore e ci illumina la vita.

Oggi possiamo, per fede e per la comunione con il corpo e il sangue di Gesรน, rinascere a vita nuova. Possiamo vedere il mondo e la nostra vita in modo nuovo, con la luce di Dio.

Infatti, il Vangelo ci annuncia proprio la guarigione di un cieco a cui Gesรน ridona la vista. Ascoltiamo il testo tratto dal Vangelo secondo Marco, capitolo 10, versetti 46-52:
โ€œIn quel tempo, mentre Gesรน partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che Gesรน Nazareno era lรฌ, cominciรฒ a gridare e a dire: โ€˜Figlio di Davide, Gesรน, abbi pietร  di me!โ€™
Molti lo rimproveravano perchรฉ tacesse, ma egli gridava ancora piรน forte: โ€˜Figlio di Davide, abbi pietร  di me!โ€™
Gesรน si fermรฒ e disse: โ€˜Chiamateloโ€™. Chiamarono il cieco dicendogli: โ€˜Coraggio, alzati, ti chiama!โ€™ Egli, gettato via il suo mantello, balzรฒ in piedi e venne da Gesรน.
Allora Gesรน gli disse: โ€˜Che cosa vuoi che io faccia per te?โ€™ E il cieco gli rispose: โ€˜Rabbuni, che io veda di nuovo!โ€™
E Gesรน gli disse: โ€˜Vaโ€™, la tua fede ti ha salvato.โ€™ E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.โ€

Ci troviamo lungo il cammino che Gesรน fa con i discepoli fino a Gerusalemme. Dopo aver fatto lโ€™ultima fermata a Gerico, tra la folla che lo acclamava, Gesรน viene fermato dal grido di Bartimeo, un cieco, il figlio di Timeo, seduto lungo la strada. Questo grido, โ€œGesรน, figlio di Davide, abbi pietร  di meโ€, รจ unโ€™invocazione potente.

Talmente potente che Gesรน si ferma, fa fermare anche la folla e chiede che Bartimeo venga condotto a lui. A questo cieco, Gesรน chiede: โ€œCosa vuoi che io faccia per te?โ€ E Bartimeo esprime il suo desiderio profondo: โ€œMaestro mio, che io riabbia la vista!โ€

Gesรน esaudisce il desiderio di Bartimeo e, davanti a tutti, proclama che la fede di questโ€™uomo cieco รจ sincera, diventando motivo della sua salvezza.

Allora, oggi il Vangelo e tutta la Parola di Dio proclamata ci assicurano che, quando nel nostro cuore cโ€™รจ il desiderio sincero di vedere oltre le apparenze, di ricevere una consolazione, di cambiare vita per gustare profondamente la gioia, tutto รจ possibile.

In fondo, questo รจ il cammino che ha fatto anche Gesรน verso Gerusalemme: un cammino di luce che consola profondamente il cuore, dona gioia e riempie di coraggio per vincere il male e le avversitร .

Anche noi oggi, come Bartimeo, abbiamo il desiderio sincero di vedere meglio la nostra vita, di vederla con gli occhi di Dio, occhi di speranza e bontร . Vogliamo vedere il nostro presente, sebbene contraddittorio e sofferto, come lo vede Dio, con benevolenza e amore, per essere segno di quella consolazione che il Signore ci promette.

Prima della proclamazione del Vangelo, la Liturgia ci fa acclamare questa frase, che รจ un atto di fede e con cui concludo anche questa riflessione: โ€œIl Salvatore nostro Gesรน Cristo ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.โ€

Sรฌ, Signore, in questa 30ยช domenica del Tempo Ordinario, crediamo che Tu hai fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Lo hai giร  fatto, e lo stai ancora facendo oggi.

Che la liturgia della Parola che ci consegni sia davvero per tutti noi quella forza che ci fa ritornare a vedere, quella luce che ci fa ritornare a sperare.

Buona domenica a tutti.

Chi รจ Giuliva di Berardino

Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Universitร  Antonianum di Roma, la Licenza presso lโ€™Istituto di Liturgia Pastorale di Padova e il Dottorato in Teologia con specializzazione in Liturgia, nello stesso Istituto. Eโ€™ anche pedagogista del movimento, insegnante di educazione al movimento e di religione nella scuola pubblica. Consacrata nellโ€™Ordo Virginum della diocesi di Verona, guida laboratori di danza e preghiera, predica esercizi spirituali, ritiri e conferenze dedicandosi allโ€™evangelizzazione e allโ€™accompagnamento spirituale. Ha pubblicato: โ€œDanzare la Misericordiaโ€, ed. dellโ€™Immacolata, โ€œLโ€™amore sponsale un amore che danzaโ€, Effatร  editrice, โ€œIl profumo delle donne nei Vangeliโ€ Tau editrice, โ€œLa via della bellezza. Riflessioni sulla โ€œVia Pulcritudinisโ€, Tau editrice. “La danza rituale: dalla pietร  popolare alla litrurgia” edizioni Centro Liturgico Vincenziano. Insegna liturgia per laici nelle Scuole Vicariali della diocesi di Verona e nella Scuola di Spiritualitร  S. Antonio Dottore di Padova.
Pubblica commenti al vangelo e riflessioni spirituali sul suo canale Youtube. Cura quotidianamente la rubrica โ€œShemร โ€ sul giornale online โ€œInformazione cattolicaโ€, al servizio dellโ€™evangelizzazione e della cultura religiosa. Collabora inoltre con lโ€™ufficio pellegrinaggi della diocesi di Verona proponendo itinerari di spiritualitร .

 

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