Forse forse i farisei non avevano tanto torto. Il sabato era il giorno ultimo della creazione, quello in cui non rimane altro che contemplarla e quindi in cui dedicare tempo a Dio, alla relazione con Lui, a riposarsi in Lui. Il problema però è quando ci creiamo i nostri “sabato” giustificando i capricci e le ideologie.
E allora anche noi mormoriamo e ci accaniamo sui farisei di oggi, quelli che secondo noi non capiscono di niente del mondo, che sono nel “medioevo”, che ormai hanno fatto il loro tempo perché siamo noi ora quelli a passo con i tempi e che davvero sappiamo chi è e cosa vuole Dio.
Oppure mormoriamo e ci accaniamo sui discepoli di oggi, che non capiscono niente perché non hanno esperienza, perché siamo noi quelli che in tutti questi anni abbiamo portato avanti la baracca quindi siamo noi i veri e autentici testimoni delle fede. Il fatto è che l’idea e la conoscenza che abbiamo di Dio orienta e motiva tutte le nostre scelte, i nostri atteggiamenti, i nostri comportamenti.
E allora forse conviene semplicemente conoscere un po’ meglio il Dio di Gesù Cristo, quel Dio che si è fatto uomo, quel Dio che è morto in croce ed è Risorto, quel Dio che Signore di tutti i nostri “sabato”. Che sia Lui, e solo Lui, a motivare e orientare le nostre vite e le nostre scelte
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