Ieri abbiamo ascoltato le beatitudini, oggi i Gesù e ci offre due immagini: il sale e la luce. Ma quando io solo il sale e la luce del mondo? Quando sono un membro attivo della società, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza.
È “sale” il discepolo che, nonostante i fallimenti quotidiani – perché tutti noi ne abbiamo –, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, cercando il dialogo e l’incontro con gli altri. Sono “sale” quando non ricerco il consenso e il plauso, ma mi sforzo di essere una presenza umile, costruttiva, nella fedeltà agli insegnamenti di Gesù che è venuto nel mondo non per essere servito, ma per servire.
Gesù mi chiama a non avere paura di vivere nel mondo, anche se in esso a volte si riscontrano condizioni di conflitto e di peccato. Di fronte alla violenza, all’ingiustizia, all’oppressione, non posso chiudermi in me stesso o nascondermi, ma, insieme alla Chiesa, devo spendermi con generosità e tenerezza per i piccoli e i poveri di questo mondo.
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