Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 6 Giugno 2022

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Nel giorno dopo Pentecoste, da quattro anni, si festeggia Maria come Madre della Chiesa! La Madonna ha tanti titoli, ma questo è davvero speciale. Il Vangelo di oggi ci racconta di Gesù che, appeso alla croce, chiede a sua madre di essere mamma di Giovanni e al discepolo amato di essere il figlio di Maria. È un affidamento reciproco, nel quale Giovanni rappresenta tutti noi e così coinvolge tutti i discepoli di ieri, di oggi e di domani. Proprio per questo Maria rimarrà nel Cenacolo con i discepoli fino all’effusione dello Spirito, al giorno di Pentecoste, data d’inizio della Chiesa missionaria. Dunque, due cose importantissime da celebrare oggi: Maria e la Chiesa!

La nostra fede troppo intellettuale ci fa dimenticare spesso della nostra relazionalità, della necessità dei legami viscerali. È così che siamo chiamati a vivere il rapporto con Maria. Dobbiamo e possiamo rivolgere a lei il cuore, i pensieri, affidarci alla sua materna cura. Il nostro amato don Bosco ha sempre invitato giovani e salesiani a pregare Maria, con il Rosario, con la semplicità della preghiera, a “confidare in Lei per vedere cosa sono i miracoli”.

E poi? La Chiesa! Spesso la vediamo solo come qualcosa di istituzionale e gerarchico, il mondo ce la presenta così e, negli anni, qualche errore ce l’ha fatta immaginare solo in questo modo. Ma, oggi più che mai, c’è bisogno di cristiani che si sentano “Chiesa”, che siano parte della comunità, che vivano il cammino insieme, il “sinodo”. C’è bisogno che ciascuno con i suoi doni e i suoi carismi sia una pietra viva della Chiesa che non è costruita da mattoni, ma da persone in relazione tra loro, in Cristo!


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