Gesù è nel cenacolo con i suoi, lo attende quella che sa essere l’ultima cena con loro. Avrà provato dispiacere, probabilmente anche paura. Del resto “il Padre gli aveva dato tutto nelle sue mani” e stava a Lui agire, o non agire. Cristo stesso è libero di scegliere se arrivare fino in fondo, ma è altrettanto consapevole che tutto ciò che ha ricevuto al padre va restituito, che tutto torna a lui.
Gesù aveva amato davvero i suoi amici, uno per uno, Simone Andrea Giovanni… anche Giuda. E se decide di andare avanti fino a sperimentare la morte è solo perché ama ciascuno di loro e ciascuno di noi di un amore particolare e concreto, disposto a dare la vita per i propri amici.
E in questo amore non c’è posto per grandi discorsi di commiato, ma solo per poche azioni dense di significato. Come spogliarsi dei vestiti buoni, cingersi con un asciugamano e versare l’acqua in un catino. Prendere fra le mani i piedi sporchi di dodici uomini che hanno camminato per strade polverose e lavarli, in ginocchio. Tu, che se Dio, ti inginocchi a lavare me, a toccare la parte più sporca di me…
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Probabilmente anche noi come Pietro siamo un po’ sconvolti, non comprendiamo. Ma un amore così grande da inginocchiarsi a lavare i piedi perfino all’amico che tradisce, dovrebbe farci cambiare ogni prospettiva sull’amore, sul servizio che nasce dall’amore.
Li aveva amati e li amò fino alla fine: tutto è per amore nostro, fino all’ultimo respiro.
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