I discepoli sono turbati, Gesù aveva già detto loro tante e tante volte che sarebbe morto e risorto il terzo giorno, eppure loro sembrano cadere dalle nuvole quando Egli davvero muore, davvero risorge ed è proprio Lui, non è un fantasma, non è un’illusione.
L’esperienza che fanno i discepoli in questo Vangelo è molto simile a ciò che viviamo noi nel nostro cammino di fede: sentiamo parlare bene di Gesù, teoricamente sappiamo più che bene Chi è, a chi apparteneva, che cosa ha fatto in vita e dopo morte, quali amici frequentava, sappiamo che era una brava persona, salutava sempre, faceva miracoli ed era Figlio di Dio.
Ci è capitato però di stare faccia a faccia con questo Gesù? Cioè di “fare esperienza” di Lui? Gesù dice ai suoi discepoli: guardate, toccatemi, sono proprio io! Tutte le cose che sappiamo su Gesù sono importanti e sono vere, ma ci sono per tutti dei momenti in cui il Signore si fa toccare con mano.
Non è più solo uno di cui abbiamo sentito parlare bene, ma è Colui che parla con me, che mi ricorda che è morto e risorto per salvare me e perché tutti siano salvi. E di questo ci chiama ad essere testimoni.
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