Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 31 Dicembre 2021

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Il Verbo era Dio, si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Ecco il mistero del Natale. Dio, l’Onnipotente, il Verbo, per amore si è fatto carne. Proprio per amore nostro, per farsi sempre più vicino a noi si è incarnato, ha assunto la nostra stessa condizione umana, concreta, imperfetta e sofferente. È venuto ad abitare in mezzo a noi. Allora qual è il posto migliore per fare esperienza di Dio e del Suo Amore se non il mondo che ci circonda, lo sguardo di chi ci è accanto, il creato e tutto ciò che di più prosaico ci accade? Don Bosco lo aveva capito bene, e non a caso parla di spiritualità del quotidiano, di imparare a vedere Dio in tutte le cose.

E proprio oggi, che è l’ultimo giorno dell’anno e siamo soliti tirare le somme dei mesi appena trascorsi, la Chiesa ci propone una preghiera particolare, quella del Te deum: una preghiera di ringraziamento per l’anno appena trascorso. Forse ci viene difficile trovare qualcosa per cui dire grazie in quest’anno particolare, ma se apriamo bene gli occhi e facciamo verità nel nostro cuore sicuramente ci renderemo conto che le benedizioni che abbiamo ricevuto sono state inaspettate e molto più numerose di quanto pensiamo. Guardiamoci bene intorno: Gesù, scendendo nel mondo, lo ha reso sacro e santo – come non rendere grazie per un mondo, per una realtà concreta, che parla di Dio e di Amore ad ogni angolo?

Oggi mi impegno a dedicare un’ora del mio tempo al Signore: non esiste nessun modo migliore di rendere grazie se non unendosi completamente a Cristo nell’Eucarestia (che, letteralmente, nient’altro significa se non “rendimento di grazie”!).


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