Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 30 Maggio 2020

L’amore è sempre “esagerato” nel vero senso della parola. La parola esagerato viene dal latino ex (fuori) agger (argine) quindi letteralmente fuori dall’argine; mi piace pensare questa parola con l’immagine di un fiume che va oltre il suo corso d’acqua. L’amore rompe i miei argini, i miei schemi, i limiti che mi confinano. Penso che sia molto bello che questo sia l’ultimo brano del tempo di Pasqua; esso ricorda che la Resurrezione di Cristo m’invita a uscire da me stesso, per essere luce nuova.

Quando una persona è innamorata lo vedi subito, il suo pensiero è rivolte all’amato indipendentemente da dove esso si trova e farebbe di tutto per lui/lei. Giovanni ha vissuto questa esperienza; egli ha conosciuto l’Amore vero, l’Amore puro, e adesso non può più tacere, ha bisogno di condividerlo con tutti, perché tutti sono meritevoli di questo Amore. S’Agostino commentando questo passo raffigura Pietro come modello della vita sulla terra, colui che è in questo cammino di sequela e Giovanni come modello di chi ha già raggiunto il Paradiso e gode dello stare con il Signore. Giovanni è colui che rimane perché chi ama resta non se ne va.
Quanto sto permettendo all’amore di andare fuori dai miei argini?


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