Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 29 Ottobre 2021

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Che clima teso in questo pranzo. Nessuno fiata. Gli occhi puntati verso Gesù. Sguardi giudicanti, presuntuosi, superbi. Sembra uno di quei pranzi che a volte viviamo con le nostre famiglie ma anche un incontro con la nostra comunità educativa pastorale o parrocchiale. Lunghi silenzi e tensioni latenti.

Comunicazioni e relazioni frustrate dal considerarci sempre vittime di qualcosa o qualcuno, dallo scarso spirito di accoglienza, dal giudizio dei comportamenti altrui e in generale dal considerarci migliori perché in fondo sono sempre gli altri a non fare nulla per risolvere questa situazione.

Però sono soprattutto questi i luoghi in cui il Signore vuole amarci e in cui ci chiede di amare. Si tratta di aprirci e di accettare che altri entrino nella nostra vita curando la disponibilità ad incontrare il Signore nei volti dei più prossimi come di quelli lontani. I volti di quelle persone con cui apparentemente condividiamo quasi tutto ma di cui forse non conosciamo i bisogni e i desideri profondi perché siamo troppo presi da altre cose.

Oggi potrebbe la giornata in cui dedichiamo più tempo per stare veramente a contatto con quei volti, con la nostra famiglia, con la nostra comunità. Per osservare, ascoltare, curare le relazioni, per imparare ad incontrare il Signore, per imparare ad amare, per camminare insieme nel testimoniare l’Amore di Dio


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