Il Signore è lì, in quel giardino in cui viene tradito e poi abbandonato dai suoi migliori amici. É lì, in quei palazzi in cui si decide delle vite degli altri. É lì, in quella notte fredda che sembra non finire mai.
È lì, su quel legno, nudo, flagellato, condannato, ammazzato. Signore, se sono queste le conseguenze dell’Amore allora risparmiaci, lasciaci in pace, lasciaci tranquilli nella nostra mediocrità. Eppure, come rimanere insensibili davanti a tutto questo.
Davvero il nostro cuore può paralizzarsi al punto da non provare nulla, nessuna compassione e nessuna empatia, nessun senso di giustizia davanti ai tanti poveri Cristi di oggi? Davvero può paralizzarsi al punto di non provare nessuna gratitudine nei confronti di chi, oggi, affronta e vive le conseguenze dell’Amore?
Nei confronti di chi ci insegna a mettere in gioco la nostra libertà, nei confronti di chi ci insegna a mettere in gioco la nostra umanità, nei confronti di chi oggi, donando la sua vita ci insegna cosa significa essere davvero liberi, cosa significa davvero essere uomini, cosa significa scommettere tutto sé stessi nell’Amore che salva e dona l’Eternità
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