Nella Sacra Scrittura, il vento e il mare hanno per signore solo Dio, il loro Creatore, e se Gesù può dare loro degli ordini, lo fa soltanto in quanto figlio di Dio. È forse proprio questo che mette i discepoli un po’ in crisi, essi non sanno chi è Gesù, la domanda che conclude il Vangelo di oggi non è un atto di fede; essi si aspettavano che il loro Maestro intervenisse con qualche preghiera efficace che arrivasse a Dio, il fatto che invece vento e mare abbiano ubbidito a Gesù dimostra che davvero Egli è il figlio di Dio.
I discepoli vivono tre momenti importanti nel Vangelo, tanto che sono preceduti dall’aggettivo grande: “grande tempesta”, “grande bonaccia” e “grande timore”. È un po’ quello che può capitare facendo entrare Cristo nella mia vita, Egli affronta le mie grandi tempeste portando una grande calma, ma innescando anche un grande timore, il timore di fidarsi di una persona che davvero può rendermi felice, perché in fondo lo sappiamo: ciò che ci fa più paura non è la tempesta, ma la possibilità di essere davvero felici, perché questo mi porterebbe a conoscere il vero me senza più corazze ed armature esterne.
Quale tempesta stai affrontando? Sei consapevole che solo una Persona potrà placarla? Fidati!
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