Nella prima parte della parabola del Vangelo di oggi notiamo la totale generosità del seminatore; egli non fa altro che gettare il seme, a far germogliare il seme è la terra. Da un punto di vista agricolo questo agire del seminatore non ha senso, non è per niente fruttuoso, da un punto di vista della fede è l’ennesima dimostrazione di quando Dio ci lasci liberi.
Egli non ci nega la sua Parola (il seme), e ha mandato persino suo Figlio Gesù ad annunciarla (il seminatore), il resto è affidato a ciascuno di noi (il terreno). Siamo chiamati ad accogliere tale Parola, affinché porti frutto nella mia vita e mi conduca alla vera felicità oppure lasciare che il seme non germogli.
Una Parola che per portare frutto ha bisogno di tempo, di spazio, e di aiuto; Gesù inizia la semina e non bisogna anticipare il momento del raccolto, ancora una volta Egli chiede di vivere pienamente il presente, fidandosi della produttività della terra, fidandosi delle proprie capacità che al tempo opportuno porteranno frutto.
Il tuo terreno è disposto a portare frutti?
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