Gesù “prese in disparte i suoi discepoli”… Aveva bisogno di confidare agli amici più stretti le sue ansie, le sue paure per ciò che sarebbe accaduto.
Dell’accanimento di odio e violenza a cui sarebbe stato di lì a poco sottoposto. I suoi amici però, quasi insensibili allo stato d’animo del maestro, iniziarono a pensare già al dopo, al “testamento”…
E qui c’è un’altra bella dimostrazione della misericordia e della compassione del Signore che, anziché indignarsi come avrebbe fatto chiunque di noi al suo posto, comprendendo che i suoi avevano ancora bisogno di aiuto nella comprensione di cosa significasse amare davvero, con santa pazienza spiegò loro che solo nell’umiltà del servizio vi è la grandezza del discepolo.
Invece, il potere che opprime, che lede la dignità delle persone, non ha nulla a che vedere con i suoi insegnamenti.
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