La tragedia più sconvolgente è compiuta, tanti bambini, tanti figli di Israele vengono uccisi da un uomo che dovrebbe difendere il suo popolo, Erode, solo perché un bambino è nato ed è il Re dei Re. Gesù, agnello innocente, a sua volta morirà per Amore nostro.
Il Figlio di Dio è entrato nel grande dolore degli uomini, Dio lo dona per indicarci la strada della consolazione. Gesù nascendo ed accogliendo la morte, abbraccia il progetto divino su ognuno di noi.
La sua presenza è Parola, la parola di consolazione perché nasce dal pianto di tanti innocenti uccisi e non lascia che la morte vinca sulla vita. Geremia profetizza su Rachele che piange per i suoi figli, e non vuole essere consolata.
Ci mostra così una madre che perde un figlio, un dolore inconsolabile, distruttivo, che solo una madre sa come Maria può capire e far evolvere: il loro pianto diventa generatore di speranza e di vita nuova.
In questo momento storico dove tanti bambini stanno vivendo la guerra in Israele, portiamoli nel cuore e tra i nostri pensieri perché hanno bisogno della nostra vicinanza di Spirito.
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