Caspita Signore qui davvero parli strano.
Però so che mi sei amico e mi rendo conto che forse mi stai solo mettendo in guardia, ricordandomi cosa succede se metto limiti al Tuo Amore e alla Tua misericordia, se sono io il primo a chiudere la porta, se mi considero parte di una élite privilegiata che invece di accogliere e condividere i tuoi doni li pretende ad uso esclusivo dimenticandosi degli altri.
Forse Signore c’è da imparare a frequentarTi proprio in quegli ultimi di cui parli, per riscoprire lì il Tuo volto, per lasciarti agire indisturbato, per potermi ricordare chi sono, da dove vengo, a chi appartengo, di chi sono figlio.
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C’è da imparare ad essere amico di questi ultimi affinché possano essere loro ad intercedere presso di Te per la mia salvezza – nessun utilitarismo ma solo il vivere nel Tuo Amore.
Grazie Signore, perché ancora una volta, da amico, mi aiuti a riscoprimi e a crescere nello sperimentare la bellezza di essere partecipe e collaboratore del dono della Tua salvezza, della Tua Vita offerta “per voi e per tutti”
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