Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 25 Settembre 2020

Le folle avevano sentito dire, le folle avevano parlato tra di loro e avevano cercato di capire con quello che conoscevano: sapevano dei profeti, di Giovanni Battista, di Elia e avvicinavano la figura di Gesù a ciò che avevano in testa.

A noi, invece, Gesù fa una domanda diversa perché noi siamo i suoi amici, lo abbiamo conosciuto, siamo con lui da sempre, siamo la sua famiglia. Noi non possiamo metterlo a paragone, noi sappiamo. E non dobbiamo dimenticarlo. Perché proprio come si fa con i veri amici, se noi dimostriamo di conoscere fino in fondo la persona che abbiamo di fronte, questa si aprirà con noi, ci racconterà i suoi segreti, le sue ansie, le sue preoccupazioni e le sue gioie.

Gesù fa lo stesso con i suoi discepoli e allora penso che forse vuole farlo anche con me. Io ci provo, Gesù, a conoscerti a fondo, come il più caro degli amici e ad aprirmi con te, a fidarmi di te, come tu ti fidi di me.


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