Con la Domenica delle Palme entriamo nel cuore dell’anno liturgico: la Settimana Santa. Il cammino quaresimale compiuto fin qui ci ha portati ad attraversare con Gesù il deserto per giungere alla Pasqua. Tuttavia c’è ancora un ultimo decisivo passaggio da compiere, senza il quale non può esserci Risurrezione.
La strada che conduce Gesù alla croce è piena di contraddizioni, tradimenti, ipocrisie, paure, incertezze. Non è Gesù a viverle ma coloro che lo circondano, dai più vicini al suo cuore come gli apostoli ai più lontani come la folla, che lo insegue in tanti episodi del Vangelo alla ricerca di un miracolo o di qualche parola di consolazione. Una folla che prima osanna e poi condanna.
Ma perché agisce in questo modo? Forse perché non ha incontrato veramente Gesù, non ha costruito nessuna relazione con Lui, si è soltanto lasciata catturare dall’ esteriorità dei gesti da Lui compiuti senza comprendere che fossero espressione di qualcosa di più grande, che è l’amore di Dio per ciascuno.
Noi in questo tempo di grazia che è la quaresima, abbiamo cercato di rafforzare la nostra relazione con il Signore ma adesso è l’ora di accompagnarlo nel calvario. È l’ora di sperimentare la salvezza che proviene dalla croce ed annunciarla a coloro che incontreremo nelle strade della nostra esistenza.
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