Con il Vangelo di oggi le cose si complicano e non di poco. Gesù chiede a ciascuno di noi un di più che ci permetta di comprendere fino in fondo cosa significhi amare alla maniera di Dio. Questo di più consiste nell’amare i nostri “nemici”, coloro che ci “odiano”.
Ma in che senso? Com’è possibile una cosa del genere e soprattutto perché devo farlo? Stiamo vivendo il cammino quaresimale e passo dopo passo ci avviciniamo alla Pasqua: il momento di passaggio che sancisce il trionfo dell’amore di Dio e della vita sul peccato e sulla morte. Prima però c’è da morire, c’è da soffrire, da attraversare il calvario che conduce alla croce.
Anche noi come Gesù se vogliamo fare Pasqua, dobbiamo far morire in noi tutto quello che è da ostacolo alla comunione con Lui e qualsiasi sentimento di rancore, rabbia, rifiuto lo è. Come fare però?
Sicuramente non possiamo e non dobbiamo contare solo sulle nostre forze! Dobbiamo andare alla fonte, attingere dai sacramenti la grazia necessaria. Attraverso di essi Gesù cammina con noi infatti, dove si ferma la nostra volontà ci viene in soccorso la Sua grazia.
Accettiamo con umiltà che Gesù sia il nostro Cireneo e chiediamo a Lui la forza di perdonare ed amare anche e soprattutto quando è più difficile.
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