Viene da chiedersi: ma è mai possibile che proprio i discepoli, che hanno condiviso pezzi di Vita con Lui, gli camminano accanto e non lo riconoscono? No, no, non c’è da giudicare nessuno… perché poi c’è da domandarsi: ma quante volte anche io incrocio e incontro il Signore, nel cammino della vita e della quotidianità, e non lo riconosco?!
Quante volte sono cieco e sordo davanti al Verbo, la Parola di Dio fatta uomo! Quante volte, indurito dal dolore, dalla stanchezza, dalla presunzione di bastare a me stesso, dalla fragilità, anche io appaio “stolto e lento di cuore”. Ecco che allora la storia di Emmaus è anche la mia storia. Eppure, il Signore non si spazientisce difronte alla cecità del mio cuore, ma continua a camminarmi accanto, sempre, e a spezzare il pane con me, con noi, con tutti.
Chiediamo al Signore un cuore coraggioso e accogliente, così da poter dire “Signore, resta con noi”.
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