Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 22 Ottobre 2023

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È interessante notare l’atteggiamento subdolo dei farisei: si mostrano amichevoli e accomodanti per nascondere meglio la trappola. Il male è così: si presenta con la bella faccia. E Gesù, in tutta risposta, li chiama per nome: “ipocriti”.

Quel “dare a Cesare quel che è di Cesare” significa che dobbiamo vivere le cose materiali di questo mondo con il dovuto distacco: l’imperatore vi chiede i tributi? e voi dateglieli!

Poi, se presa alla lettera e considerando il grave problema dell’evasione fiscale, probabilmente questa esortazione oggi avrebbe più senso di allora. E poi c’è l’altra immagine, quella che è impressa in ognuno di noi: appartiene a Dio, a lui soltanto.

I due concetti sembrano slegati, ma non lo sono affatto: chi è in grado di dare a Dio lo spazio che merita, sarà poi capace amministrare con saggezza tutto il resto.

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