Mettendoci in ascolto delle parole di Gesù, pronunciate nel Vangelo di oggi, comprendiamo veramente cos’è la preghiera, ma anche cosa non è. Non è uno stordire Dio a forza di parole, come se volessimo convincerlo che ciò per cui ci stiamo battendo è giusto, non dobbiamo rivolgerci a lui in modo ansioso è disperato, perché in fondo sappiamo che prima ancora che delle nostre parole, Egli è in ascolto della nostra vita.
Ciò che conta è fare in modo che ogni gesto, scelta, parola sia preghiera. Per questo quando Gesù ci consegna il “Padre Nostro”, ci invita prima a vivere ciò che professiamo con le parole e poi a pronunciarle con la bocca. Solo così la preghiera sarà veramente efficace e porterà frutto nella nostra vita. I frutti della preghiera sono davvero tanti: pace, gioia, libertà, perdono.
Pregare significa fare posto a tutta questa grazia in noi e portarla a chi incontriamo nella nostra vita.
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✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 6,7-15
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