Quanta tristezza quando per ottenere ciò che vogliamo siamo disposti ad umiliare gli altri. Quanta tristezza quando nelle relazioni pratichiamo il non-amore.
Gli scribi ed i farisei volevano trovare il modo per mettere alla prova Gesù e, non curanti delle loro azioni, hanno messo al centro della scena una donna colta in flagranza di adulterio.
Per la legge di Mosè la donna doveva essere lapidata, ma Gesù, con il suo comportamento, afferma una grande novità: ”Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (Mt 5,17).
Il che, in altre parole, significa che con Gesù c’è una legge che completa ed ingloba la legge di Mosè e si chiama la legge dell’AMORE.
Chi ama, non giudica, perdona.
Chi ama, non accusa, ascolta e comprende.
Chi ama sa sempre dare ancora una possibilità e dare una possibilità significa imparare a tendere la mano al fratello per aiutarlo anziché puntare il dito contro di lui per giudicarlo.
Pratichiamo questo esercizio di carità: tendiamo la mano, spalanchiamo il cuore.
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