“Di che cosa stavate discutendo per la strada?”
Per Gesù la parola “strada” non ha lo stesso significato che per i discepoli: essi pensano alla loro carriera, Gesù pensa alla croce.
Quella croce che loro non riescono a concepire o non vogliono accettare, quella croce alla quale Gesù cerca di prepararli, quella croce ai piedi della quale scapperanno tutti (tranne Giovanni, il discepolo amato!), proprio perché nessuno riuscirà a comprendere davvero cosa vuol dire morire e poi risorgere dai morti.
Quante volte anche noi non accettiamo una strada che porta alla croce? Quante volte non riusciamo a vedere la resurrezione oltre la croce? Quante volte ci perdiamo dentro le nostre manie di grandezza?
Siamo come i discepoli: discutiamo tra noi chiedendoci chi sia il più grande, non vogliamo soffrire, vogliamo solo primeggiare.
Eppure, servire è regnare!
Insegnaci, Signore, ad essere come quel bambino che Gesù abbraccia e mette al centro della scena. Gesù non sceglie il bimbo per la sua grazia, per il suo sorriso, per la sua purezza, lo sceglie piuttosto per la sua fragilità, per la sua debolezza, per la sua dipendenza totale dagli altri. Donaci, Signore, di saper mettere a nudo ogni nostra povertà e di affidarla alle tue braccia; fa’ che sappiamo lasciarci abbracciare da te così come siamo, con le nostre croci, con i nostri limiti, con tutta la nostra piccolezza. Salvaci dall’ossessione dei primi posti e della grandezza! Donaci la grazia di saper dipendere totalmente da te soltanto! Donaci di saperti amare davvero! Donaci di saperci fidare di Te!
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