«Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni».
Alzi la mano chi di fronte all’annuncio dell’impossibile non avrebbe avuto la stessa reazione di Zaccaria. Chi di noi non avrebbe pensato ad uno scherzo? Come Zaccaria abbiamo bisogno di confrontarci con la realtà di tutti i giorni e per noi essere concreti è sinonimo di sensatezza. Ma le nostre vie non sono le sue vie e i nostri (limitati) pensieri non sono i suoi pensieri.
Se lo cerchiamo, se lo vogliamo (Zaccaria ed Elisabetta erano “giusti davanti a Dio” e l’umana amarezza provata per l’assenza di fecondità non aveva minimamente intaccato il loro amore verso di Lui), il Signore entra nella nostra vita e la stravolge alla luce della Grazia.
E così il tempo del silenzio, necessario per accettare e accogliere ciò che ai nostri occhi è impensabile, finisce poi per dare spazio alla gioia e alla lode.
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