Qualche giorno fa ha fatto scalpore la pubblicità di un marchio che paragonava le patatine all’ostia consacrata. Qualcuno ha risposto alla provocazione, qualcuno si è fatto una risata, qualcun altro è rimasto indifferente… certo è che ancora oggi riecheggia nel mondo la domanda dei Giudei “come può costui darci la sua carne da mangiare?”
È un mistero inspiegabile, per molti impossibile da concepire e da credere. Nonostante tutto lo spot, sicuramente discutibile, ci offre un’occasione per leggere e rileggere i vangeli di questi giorni per ricordarci quanto è alta la posta in gioco, quanto sia importante quel pane… altro che patatine.
Quello che accade durante una celebrazione non è una scenetta commemorativa, non è un rito che si fa da duemila anni a questa parte per una tradizione come tante, ma è il tempo e il luogo in cui Dio si fa vicino, vicinissimo a noi al punto da farsi mangiare per rimanere in noi e perché anche noi possiamo rimanere in Lui.
Ogni messa non termina con la benedizione, ma “continua nella nostra vita”, ovunque andiamo.
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