Gesù appare per la terza volta e trova i suoi ancora insieme. Lui non è più fisicamente con loro, ma loro non si separano, continuano le loro vite nella normalità o almeno ci provano.
Insieme decidono di tornare a lavoro, si lanciano in quel mare che rappresenta la loro missione…capita spesso anche a noi di lanciarci, allo stesso modo, in una missione: con la consapevolezza che sia la cosa giusta, ma con la tristezza nel cuore, che poi rischia di rendere tutto infruttuoso.
Come infruttuosa si rivela la pesca dei discepoli: “Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla”.
Cos’è che fa la differenza? Qual è il punto di svolta?
Il momento in cui si mettono in ascolto di Gesù. Non lo riconoscono, ma fanno ciò che Lui dice.
Ed è nel fare la Sua volontà che anche la missione impossibile diventa possibile.
Da una pesca infruttuosa, alle reti traboccanti.
“È il Signore!”
Sì, è il Signore che fa sempre la differenza e che ci permette di portare a termine anche le imprese più dure, di caricare la rete con 153 grossi pesci senza che si spezzi.
“È il Signore!”
Dovremmo imparare a riconoscerlo più spesso nelle nostre vite, ad ascoltarlo e a gettare sempre le reti sulla Sua Parola (cfr. Lc 5,5).
Fonte:
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