Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 15 Marzo 2022

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Ma come si fa a credere in ciò che qualcuno dice se poi ciò non lo vive? Cioè che significa che bisogna fare ciò che dicono i farisei però non fare ciò che fanno? C’è qualcosa che torna. Come posso fidarmi di questa incoerenza? Il fatto è che questa cosa in po’ mi spaventa. Perché di incoerenza ne vedo tanta in giro e purtroppo la vedo anche dentro di me.

Come posso quindi credere che tutto ciò di cui mi hanno parlato all’oratorio, al catechismo, ciò di cui anche io parlo, sia vero?! Si tratta davvero di un domandone nel quale spesso ci imbattiamo, magari ce l’ha fatto un compagno di scuola, un amico esterno all’oratorio, un collega, ce lo siamo fatti anche noi.

Forse tutto sta nel vivere una relazione personale con Colui che per primo è stato umiliato ed esaltato, Colui che è il servitore per eccellenza. Colui che si è incarnato, che è stato crocifisso, ammazzato, Risorto e che ancora vive!

È rimanendo radicati nell’amicizia con il Signore che possiamo continuare a credere nonostante le incongruenze, le debolezze e le fragilità, ed è sperimentando l’Amore di Dio proprio in tutto questo che possiamo essere Suoi testimoni e dire con la vita che tutto ciò è vero, è una persona e si chiama Gesù Cristo.


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