Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 15 Aprile 2022

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Nel nostro mondo a nessuno piace parlare della morte: quando siamo piccoli i nostri genitori cercano di tenerci sempre piรน lontani dalla conoscenza della morte, da ragazzi sfuggiamo a quel pensiero per non crearci ansie inutili su una cosa che non ci tocca in quel momento, anzi a volte sfidiamo la vita per vedere fino a che punto siamo capaci di arrivare, spingendoci spesso oltre le regole e la giustizia.

Con il passare del tempo assistiamo alla morte della persone a noi vicine e veniamo inghiottiti dalla tristezza e dallo sconforto legati a quellโ€™evento. La morte ci fa sentire nudi e impotenti, arriva come uno schiaffo che farci capire che non possiamo controllare tutto, che la vita non รจ infinita, che per quanto ci reputiamo padroni della nostra vita in realtร  non ne abbiamo potere assoluto.

La passione di Gesรน si ripete ogni anno, non per essere un mero memoriale di qualcosa che รจ accaduto e che vogliamo ricordare; ma arriva ogni anno a ricordarci che la morte esiste e che, neanche il Figlio di Dio vi รจ sfuggito, ma lโ€™ha assaporata, abbracciata e vissuta fino allโ€™ultimo istante.

Lโ€™evangelista Giovanni, ci descrive un Gesรน che non รจ passivo di fronte alla morte e non si lascia schiacciare da essa, ma รจ pienamente consapevole di ciรฒ che sta accadendo, accetta il presente perchรฉ sa perfettamente che la morte รจ solo un passaggio e non una sconfitta che annienta. Impariamo da Gesรน e dai Santi che โ€noi siamo nati e non moriremo mai piรน!โ€.


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