Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 14 Novembre 2021

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Il brano evangelico di questa domenica – prima della grande festa di Cristo Re e, quindi, prima dell’Avvento – ci offre uno scenario apocalittico nel vero senso della parola: non secondo il significato attuale di catastrofe, di distruzione o di punizione tipico dei film hollywoodiani; ma nel senso originario di rivelazione, di separazione da tutti i nascondimenti, di verità dentro di noi e fuori di noi. Ma qual è la buona notizia di questa “apocalisse”? Che in un giorno e in un’ora che non conosciamo vedremo il Figlio di Dio, che non verrà per punirci o per calcolare le nostre mancanze, ma per accoglierci nel suo abbraccio di gloria e di luce, quell’abbraccio che tanto desideriamo. Superiamo la paura della fine!

Le “cose” inaspettate, però, spesso ci fanno paura e allora siamo invitati a prendere spunto dalla natura, dall’albero di fico in primavera: siamo chiamati a cogliere gli indizi, i segni, sacri e non… di cosa? Della presenza di Dio in mezzo a noi, di un Dio che vive nelle nostre case e nelle nostre città, che non ci sta accanto per abbatterci definitivamente nei momenti di fallimento, ma per sostenerci nel cammino di ogni giorno. Superiamo la visione moralistica della nostra fede!

Viviamo senza ansie, né paranoie la vicinanza, presente e attesa, di Gesù fondati nelle Sue promesse e convinti che, anche se tutto passerà, le Sue parole non passeranno. Viviamo con gioia la speranza!


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