In questa parte finale del capitolo Matteo porta a conclusione il discorso che rinnova le regole dell’uomo. Gesù ci dà nuove direttive che nascono direttamente dall’amore sovrabbondante di Dio per noi.
Il versetto conclusivo ci dice di essere perfetti come il Padre. La meta finale del cristiano. Ma insomma… sappiamo bene che la perfezione non è cosa nostra, che difficilmente ne combiniamo una giusta e che, anzi, il perfezionismo ci imprigiona in tanti problemi.
Che significa allora? Significa che questo versetto è un invito ad essere ciò che siamo davvero e a cercare di diventare compiuti, mancanti di nulla (è questo il vero significato di “perfetto”).
Con Dio siamo compiuti, perché con Lui nulla ci manca. E in Lui riscopriamo chi siamo davvero: figli di Dio, amati e chiamati a diventare come Lui, in Lui.
E con questa consapevolezza possiamo stare nel mondo da figli liberi – liberi di amare come siamo amati dal Padre.
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