Un cristiano non deve aggiungere medaglie in base a quanto risulta antipatico al mondo. Il punto è che un cristiano che si attacca al mondo perde il senso del suo esistere. Cristo è sempre scomodo: consola gli afflitti, ma affligge quelli che pensano di essere consolati. Perdona i peccatori ma condanna quelli che presumendo di essere giusti si credono migliori degli altri.
Racconta la Verità ai semplici e disperde in mille ragionamenti contorti i superbi. Rovina i piani agli egoisti e provvede a chi è capace di condividere. Si schiera con gli esclusi e maledice la sazietà di coloro che pensano di tenere in mano le sorti del mondo. Ecco perché il mondo farà sempre fuori Cristo, e con Lui tutti coloro che lo ricordano, che lo annunciano, che lo testimoniano con la vita.
Attenzione però che un cristiano non è un vittimista professionista. È invece un protagonista, ma sempre alla maniera di Cristo. Con la stessa verità, ma anche la stessa mansuetudine. Armato di perdono e non di disprezzo. Gesù sulla croce perdona, non denigra chi lo ha crocifisso.
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