Ok, il giogo del Signore è dolce e leggero, la mia felicità sta in Lui, nel seguire Lui e nell’imparare da Lui. Ok, lo so, lo dice il Vangelo e l’ho anche sperimentato. Ma allora perché continuo a fare come cavolo mi pare?!
Perché continuo a caricarmi delle mie superficialità, delle mie mediocrità, delle mie comodità, dei miei peccati… di tutto ciò che mi fa separare dal Signore e mi conduce lontano da Lui?! Forse è l’orgoglio che mi frega.
Il voler continuare a tirare avanti da solo, facendomi carico di tutto per non sembrare debole e vulnerabile, per affermare che sono realizzato, riuscito, indipendente! Quindi tiro dove mi pare e alla fine rimango sempre a sguazzare nelle stesse cose.
Ed è proprio qui la mia stanchezza e la mia oppressione. Forse dovrei iniziare a mollare un po’, continuare a decidermi di sperimentare quotidianamente l’Amore del Signore dedicando del tempo alla preghiera e alla relazione personale con Lui.
Forse c’è anche da smontare l’idea che Dio da me vuole sempre qualcosa e che essere vulnerabili è un difetto.È vero, lasciarsi amare dal Signore comporta un tendere ad amare di più, a scomodarsi di più, a darsi da fare di più.
Ma prima di tutto, nella Verità del Suo Amore, c’è un accettarsi “di più”, c’è un lasciarsi curare i segni del nostro giogo “di più”, c’è un lasciarsi salvare “di più”
Lasciamoci condurre e orientare “di più” dal giogo del Signore, per sperimentare che paradossalmente è qui la nostra libertà
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