Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2020

La Parola ci parla in tanti modi ed oggi proviamo a considerarne due!
Il primo è questo: siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo, nel modo in cui lo fu Giovanni il Battista.

Il significato letterale di testimone è illuminante: “persona che può far fede di un fatto per averne diretta conoscenza”. Quindi io, tu, tutti noi possiamo essere Suoi testimoni nella misura in cui ne abbiamo fatto esperienza:  “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi” (1Gv 1,3).

E ancora, la Parola di oggi ci consegna una parola chiave: “strumento”. Ma che vuol dire essere strumento o farsi strumento? Partiamo da un breve assunto: “Dio esiste, ma non sei tu, quindi rilassati”.

Questa battuta – che sicuramente strappa un sorriso – sta lì a dire, tra le righe, “Stai al tuo posto”. Ti starai chiedendo ancora: e tutto questo cosa c’entra con Giovanni il Battista?

Giovanni non si vanta, non si arroga posizioni che non gli appartengono, non vuole primeggiare: si fa strumento…cammina nel deserto e annuncia Gesù che viene. Con umiltà, testimonia ciò che ha veduto ed udito, restando sempre lui, Giovanni.

Che poi, essere testimoni, forse vuol dire proprio questo: essere ”voce di uno che grida nel deserto”, dare voce a qualcuno o a qualcosa, quindi essere annunciatori ed essere apostoli, cioè saper essere: A-Posto-Lì, dove siamo stati seminati per fiorire: “Ecco il tuo campo, ecco dove dovrai lavorare”.


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