Non io, ma Dio (Carlo Acutis)
Con una certa curiosità, il fariseo invita Gesù alla sua tavola, ma questo banchetto diventa una sorta di tribunale: perché non fai le abluzioni? Tutte le volte che ci fermiamo ai “perché giudicanti”, alle apparenze, proviamo a porre il controllo sugli altri, invece siamo chiamati ad andare oltre, passare all’ascolto profondo delle esistenze: sia con Gesù che con il nostro prossimo.
Purtroppo tante volte capita di porre più attenzione all’esteriorità o solo ad essa. Ma l’esteriorità non è da demonizzare, piuttosto essa è rivelatrice di ciò che siamo “dentro”. È come quando nell’oratorio un ragazzo/a ci dice che siamo “bravi” o esprime verso di noi il suo affetto o quando, facendo volontariato, qualcuno riconosce che in noi c’è qualcosa in più. L’esteriorità parla quando “dentro” c’è un cuore puro, un’interiorità curata e accompagnata.
Donare – dare in elemosina – e donarsi, come ha fatto Gesù, è l’allenamento della nostra anima, affinché la nostra interiorità sia bella e sia visibile nella nostra esteriorità.
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