È proprio vero che c’è certa gente a cui non va mai bene nulla. A dire il vero però anche noi spesso non riusciamo proprio a riconoscere un pizzico di bene nelle cose che ci circondano. Anzi, spesso è proprio noi stessi che non accettiamo. Non si tratta solo avere una visione negativa di noi, è qualcosa di più profondo.
È il non volere riconoscere la nostra parte più intima e bella per paura dell’insuccesso, del disprezzo, della irriconoscenza. Perché magari qualche volta è venuta fuori, e quando è successo non sempre ci è andata bene. Può darsi che quando ci è capitato di parlare della nostra fede siamo stati anche presi in giro, o magari quando ci siamo avvicinati a quel compagno di classe evitato da tutti alla fine pure noi siamo stati evitati.
Da un certo punto di vista è vero, non è conveniente agire autenticamente, lasciando che il cuore si orienti verso ciò in cui crediamo. Che fare allora? Si tratta di scegliere, tra l’eterna insoddisfazione e ciò che siamo e che siamo chiamati ad essere. Per quanto però potremmo soffocare la nostra preziosità ed unicità? Per quanto possiamo tenere a bada il desiderio di libertà e di verità?
Oggi scegliamo di agire con il cosiddetto istinto evangelico lasciando che la nostra bellezza possa agire indisturbata, lasciando che l’Amore di Dio Padre possa riflettersi in noi.
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