Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 1 Maggio 2021

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Giudizio e pregiudizio: quale fa più male? Me lo sono chiesto tante volte e ancora non ne ho risposta. Certo che è toccato anche te, Gesù, il pregiudizio. Ti hanno etichettato guardando alla tua famiglia, alla classe sociale, al lavoro di tuo padre. TI hanno bollato sulla base della tua compagnia di amici. Tu non potevi conoscere tutte quelle cose che insegnavi, punto. La gente ne era convinta.

Non importava la dimostrazione del contrario perché c’erano dei dati più importanti, più oggettivi del riscontro. Tanto da condizionare il tuo agire lì. Ci siamo passati tutti, Gesù. Siamo stati una volta quelli bollati e una volta gli increduli, a rotazione. Ci siamo sentiti umiliati, arrabbiati, delusi, non abbiamo capito perché proprio chi ci conosceva meglio non era in grado di vedere in noi tutto ciò che vedevano gli altri. Eppure questo non ci è bastato, non abbiamo imparato niente e alla prima occasione abbiamo giudicato, anzi pre-giudicato.

“Cosa vuole insegnare lui che non è neanche italiano?” “Suo fratello si drogava.” “La madre l’ha abbandonata da piccola.” “Ma suo padre non era quello che beveva?” E tutte queste frasi, queste eredità che le persone si portano addosso, non fanno altro che limitare la loro capacità di fare prodigi. Aiutaci, Gesù, a salvaguardare chi incontriamo da noi stessi, dai nostri meccanismi mentali e dacci la meraviglia e l’ammirazione di chi guarda all’altro come un grande prodigio.


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