Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 1 Luglio 2023

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Il centurione era un soldato di grado intermedio, ma comunque un militare, non lo stereotipo di un uomo che si intenerisce facilmente. Eppure, non solo si interessa del suo servo, ma si “abbassa” a chiedere l’intervento di un possibile guaritore. Nessuno di noi è “troppo in alto” per non interessarsi dei più bisognosi, nessuno di noi è più in alto di Dio.

Al tentativo di Gesù di essere ospitato dal centurione la risposta è emblematica ed ogni giorno, parafrasata, è ripetuta nella liturgia eucaristica: “non son degno, ma di’ soltanto una parola”. È espressione di un affidamento completo, del desiderio di salvare ed essere salvati, di riuscire a dare un senso e di trovarlo nell’accogliere il Signore nel proprio cuore, nel condurlo ad abitare con lui.

La fede del centurione è paradigmatica, è un esempio anche per coloro che si sentono “esclusi”, perché non è la provenienza a stabilire la possibilità di sedersi a mensa con Dio, ma la fede, la speranza, la carità.

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✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 8,5-17

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