Conferenza Stampa di presentazione della Giornata di Studi promossa dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche in occasione del Centenario della morte di San Pio X.
- Intervento di P. Bernard Ardura
- Intervento del Prof. Alejandro Mario Dieguez
Alle ore 11.30 di questa mattina, nellโAula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la conferenza stampa di presentazione della Giornata di Studi promossa dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche in occasione del Centenario della morte di San Pio X (1914-2014) dal titolo “San Pio X – Un papa riformatore di fronte alle sfide del nuovo secolo”, che si terrร giovedรฌ 12 giugno a Roma presso lโAula “San Pio X” in Via della Conciliazione, 5.
Intervengono: P. Bernard Ardura, O. Praem., Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche; il Prof. Alejandro Mario Dieguez, dellโArchivio Segreto Vaticano.
Ne pubblichiamo di seguito gli interventi:[divider]
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Intervento di P. Bernard Ardura
Cento anni fa, nella notte dal 20 al 21 agosto 1914, pochi giorni dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, moriva il Papa San Pio X.
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Fu il primo papa dellโetร contemporanea a provenire dal ceto contadino e popolare, seguito 65 anni dopo da San Giovanni XXIII, ma fu senzโaltro uno dei primi pontefici ad aver percorso tutte le tappe del ministero pastorale, da cappellano a Papa.
Nacque a Riese (Treviso), il 2 giugno 1835, fu cappellano di Tombolo, il suo primo incarico dopo lโordinazione, il 29 novembre 1858, poi parroco a Salzano nel 1867, canonico e cancelliere della curia vescovile di Treviso nel 1875, poi Vescovo di Mantova nel 1884, quindi Cardinale il 12 giugno 1893 e Patriarca di Venezia il 15 giugno seguente.
Nel corso di questa giornata di studio promossa del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, cercheremo di mettere in risalto i principi e gli orientamenti pastorali di San Pio X, che, durante tutto il suo ministero, fu essenzialmente un pastore dโanime. Contrariamente allโimmagine abitualmente veicolata da una certa storiografia, il patriarca Sarto, pur avendo conservato un certo attaccamento sentimentale per Francesco Giuseppe, il sovrano austriaco dei suoi primi trentโanni, manifestรฒ verso il Regno dโItalia un atteggiamento conciliante, ormai convinto che indietro non si sarebbe piรน ritornati. Riteneva necessario preparare un progressivo riavvicinamento tra la nuova Italia e la Santa Sede, abbandonando ciรฒ che era transitorio nelle posizioni prese da papa Pio IX e Leone XIII dopo lโoccupazione dello Stato Pontificio. Infatti, chi studia lโimpegno pastorale del futuro Papa a Mantova e soprattutto a Venezia, ha in mano tutti i principi attuati nel corso del suo pontificato.
Tutti i suoi impegni nel campo ecclesiale e nel campo sociale erano dettati da un realismo pastorale, orientato verso il rinnovamento della vita cristiana delle persone e delle comunitร . Cosรฌ, mobilitรฒ i parroci e i gruppi di Azione Cattolica, moltiplicรฒ le riunioni dei comitati, governรฒ la stampa cattolica. Durante il suo episcopato veneziano, la vita religiosa conobbe una nuova primavera, gli adulti ricevevano un insegnamento religioso, ed erano organizzati in Associazioni religiose, i bambini erano preparati con cura alla Prima Comunione, e la liturgia fu restaurata con lโaiuto del giovane Lorenzo Perosi, che il Patriarca Sarto aiutรฒ e incoraggiรฒ a diventare sacerdote, e al quale affidรฒ la riforma del canto liturgico a Venezia, prima di chiamarlo a Roma, una volta eletto Papa. Amรฒ i poveri, ai quali donava tutto quello che possedeva. Ostile al socialismo e al liberalismo, non mancรฒ mai di preoccuparsi di tutto quanto potesse migliorare le condizioni di vita degli operai, incoraggiรฒ le Casse Operaie parrocchiali, le Societร di Mutuo Soccorso, gli uffici di collocamento popolare e per indirizzare il clero in questa direzione, istituรฌ nel 1895 una cattedra di scienze economiche e sociali nel Seminario.
Leone XIII morรฌ, il 20 luglio 1903, nel suo 94ยฐ anno. Il Patriarca Sarto fu eletto Papa, il 9 agosto 1903, dopo il veto imperiale contro il cardinale Rampolla. Questo conclave fu uno dei piรน drammatici, perchรฉ fu lโultimo in cui venne esercitata “lโesclusiva” di un governo cattolico nei confronti di un papabile sgradito. Il candidato scontato per succedere a Leone XIII era il suo Segretario di Stato, il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, ritenuto dal governo asburgico un continuatore della politica di sostegno dei cristiano-sociali in Austria e Ungheria e favorevole alle aspirazioni indipendentiste degli Slavi nei Balcani. Proprio sullโargomento del veto, la nostra giornata di studio offrirร delle informazioni inedite, perchรฉ recentemente sono state rinvenute negli archivi della diocesi di Cracovia le carte personali del Cardinale Jan Puzyna, latore dellโ”esclusiva” imperiale. Il 20 gennaio 1904 San Pio X stabilรฌ che nessun potere laico esterno, potesse opporre un veto nellโelezione del pontefice e fulminรฒ con scomunica quei cardinali che si prestassero a fare da portavoce, anche del semplice desiderio o indicazione di uno Stato.
San Pio X รจ, in realtร , un Papa ancora poco conosciuto e soprattutto mal conosciuto.
Lโimportanza assunta dalla crisi modernista nelle mentalitร e nella storiografia del secolo XX ha considerevolmente offuscato lโimmensa opera compiuta da San Pio X. Suo Segretario di Stato fu il Cardinale Merry del Val, con il quale si dedicรฒ ad una riaffermazione dei diritti della Chiesa e ad unโazione pastorale destinata a promuovere e ristabilire lโordine sociale secondo il volere di Dio. In un ambiente segnato dai progressi del liberalismo, del socialismo materialista e di uno scientismo che negava ogni realtร fuori dallโesperienza e della verifica delle scienze sperimentali Pio X sventรฒ ogni tentativo di avviare un compromesso tra i cattolici e la nuova cultura. Con lโenciclica “Pascendi” del 1907 condannรฒ il “modernismo”; in campo politico riprese la linea di Pio IX che considerava profondamente erronea la separazione della Chiesa dallo Stato, perchรฉ ingiuriosa nei confronti di Dio al quale bisogna rendere non solo un culto privato ma anche uno pubblico. La riaffermazione del potere papale, dopo le vicissitudini della caduta dello Stato Pontificio, portarono con il pensiero di Pio X ad identificare lโistituzione papale con la Chiesa intera, la Santa Sede con il popolo di Dio.
Papa Sarto fu anzitutto un pastore mosso dal desiderio di Instaurare omnia in Christo. Attuรฒ il suo motto attraverso un significativo numero di riforme destinate a restituire alla Chiesa la sua pregnanza spirituale e la sua capacitร operativa per infondere la vita cristiana nella societร . A questo scopo, riformรฒ la Curia romana, prima riforma dellโistituzione fin dallโoperato di Sisto V nel lontano 1588.
Fece preparare il Codex Iuris Canonici, promulgato dal suo successore Benedetto XV nel 1917, promosse la comunione eucaristica dei bambini e la comunione frequente per tutti i fedeli, i cui frutti si possono verificare ancora oggi, incoraggiรฒ lโazione cattolica che ha avuto tanto influsso sulla vita cristiana, sociale e politica di numerosi paesi europei, riformรฒ la liturgia riportando il ciclo delle domeniche ad essere il cardine della settimana cristiana, promosse il canto e la musica sacra, nonchรฉ il catechismo ai bambini e ai giovani.
Dopo lโattentato di Sarajevo allโarciduca ereditario Francesco Ferdinando, seguรฌ il 28 luglio 1914 lโattacco dellโAustria alla Serbia e man mano il conflitto si estese a tutta lโEuropa.
Angosciosamente il 2 agosto 1914 inviรฒ l’esortazione Dum Europa a tutti i cattolici del mondo per implorare la cessazione della guerra europea appena scoppiata, che poi sfocerร nella prima guerra mondiale: รจ un accorato appello a porre fine alle ostilitร e ad esperire ogni strada per la composizione del conflitto nell’interesse superiore dell’umanitร e della pace. ร un testamento di pace dei piรน alti che siano stati consegnati alle future generazioni.
“Mentre lโEuropa quasi tutta intera รจ trascinata nella tormenta di una guerra deprecabile fra tutte, di cui nessuno puรฒ immaginare i pericoli, i massacri e le conseguenze senza sentirsi angosciato dal dolore e dallo spavento, Ci รจ impossibile non esserne profondamente segnati, anche Noi, e di non sentirCi lโanima dilaniata dal piรน violento dolore, nella Nostra sollecitudine per la salvezza e la vita di tanti individui e popoli. [โฆ] Esortiamo tutti i cattolici del mondo a ricorrere al trono di grazie e di misericordia [di Cristo, Principe della Pace].”
Per San Pio X, giร da tempo sofferente e quasi ottantenne, la prova fu troppo grande. Il suo stato di salute andรฒ peggiorando, il deperimento fisico si accentuรฒ e il pontefice morรฌ nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1914. In vita era indicato come un “Papa Santo”, perchรฉ correva voce di guarigioni avvenute toccando i suoi abiti, ma lui sorridendo correggeva: “Mi chiamo Sarto non Santo”.
Beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29 maggio 1954 da Pio XII, San Pio X รจ stato, fino a poche settimane fa, lโunico Papa canonizzato del XX secolo.
La giornata si concluderร con la presentazione di un volume, opera di un Membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, il Prof. Gianpaolo Romanato, dellโUniversitร di Padova, dal titolo: Pio X. Alle origini del cattolicesimo contemporaneo, Torino, Lindau, 2014.[divider]
Intervento del Prof. Alejandro Mario Dieguez
ร dedicata a Pio X la giornata di studi promossa per il 12 giugno prossimo dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche in occasione del centenario della morte (1914-2014).
Lโevento intende offrire una panoramica delle nuove acquisizioni storiografiche su questo intenso e cruciale pontificato.
Molti sono gli aspetti che saranno trattati e che tratteggeranno un figura ricca anche di contraddizioni.
Un papa, passato alla storia per il suo catechismo, ma che da giovanissimo cappellano scrisse un dialogo catechistico per promuovere socialmente la classe contadina, inculcando principi di galateo, di economia e igiene domestica, di puericultura…
Unico pontefice ad essere stato parroco, da giovane vescovo di Mantova passeggiava la sera per la cittร fermandosi a chiacchierare con la gente, interessandosi ai problemi di ciascuno. Da papa, poi, spalancรฒ le porte del Vaticano per incontrare la domenica la popolazione e gli oratori ricreativi romani introducendo lo sport in Vaticano…
Adottato ad emblema del tradizionalismo, rivoluzionรฒ invece in chiave pastorale lโassetto delle diocesi italiane, Roma compresa, e la stessa curia romana…
In questa, e tante altre contrapposizioni, si racchiude la figura di un papa, San Pio X, per qualche decennio rimasta in ombra ma che oggi, grazie allโattento lavoro di approfondimento storico compiuto puรฒ essere riscoperta e studiata anche sotto nuove prospettive.
Ciรฒ รจ stato possibile grazie anche alla pubblicazione delle fonti archivistiche (con quattro volumi curati dallโArchivio Vaticano), a studi sistematici e approfonditi (non solo sul modernismo ma anche sulle visite apostoliche, sulla codificazione e la riforma della curia) a convegni di studi (ben sei negli ultimi venticinque anni).
Si รจ potuto cosรฌ recuperare ยซil Pio X della storia e non quello del mito, il Pio X del governo e delle riforme ecclesiastiche e non quello della pietร popolareยป, ricomponendo la complessa e affascinante personalitร di questo pontefice.
Le fonti oggi disponibili offrono infatti validi spunti per unโanalisi onesta e pacata degli atti dellโintenso pontificato piano e ribadiscono il taglio estremamente personale ed eminentemente pastorale dellโattivitร di un pontefice che, se dopo la domenica “dei quattro papi” non รจ piรน lโultimo papa santo della Chiesa, รจ sempre lโunico che prima di sedere sul soglio di Pietro, abbia percorso tutte le tappe del servizio ecclesiastico.
Gli studi hanno allargato il campo di indagine estendendolo tanto agli anni precedenti lโascesa al papato, allโorigine veneta, alle radici locali del suo stile pastorale quanto al contesto interno e internazionale, civile ed ecclesiastico, del suo operato.
Hanno potuto cosรฌ rimettere al centro del suo pontificato non la condanna del modernismo, vista esclusivamente come un momento di repressione, di chiusura al nuovo, di rottura con il mondo moderno, ma il rinnovamento della Chiesa attraverso:
- la riforma della vita di fede con la promozione dellโinsegnamento catechistico, della comunione frequente e in tenera etร ;
- la riforma morale con la scelta di vescovi-pastori e la promozione della formazione sacerdotale e la riqualificazione dei seminari;
- la riforma delle istituzioni, con lโavvio della codificazione del diritto canonico e la riforma della curia romana.
L’incontro si svolgerร nell’Aula “San Pio X” di via della Conciliazione e durerร tutta la giornata, con relazioni che delineeranno il ventaglio complessivo di questo pontificato. L’intervento del prof. Mirosลaw Lenart, dell’universitร di Opole (Alta Slesia) riferirร sui documenti del card. Puzyna relativi al conclave del 1903 (il conclave del veto austriaco, di cui fu latore il Puzyna, che sbarrรฒ la strada del papato al card. Rampolla e la aprรฌ al card. Sarto) recentemente ritrovati a Cracovia.
Il convegno si concluderร con la presentazione del volume del prof. Gianpaolo Romanato, Pio X. Alle origini del cattolicesimo contemporaneo (Torino, Lindau, 2014), l’opera che ha fatto sintesi di tutti gli studi compiuti negli ultimi decenni e che rovescia completamente l’immagine di Pio X: da papa della condanna a papa del rinnovamento, della riforma e del rilancio della Chiesa nel mondo contemporaneo. Non una biografia ma la ricostruzione del mondo ecclesiastico dopo la fine dello Stato pontificio e, con esso, ยซla descrizione di una personalitร , di uno stile, di una cultura, di un mondo interiore che segnarono una svolta nella conduzione della Chiesaยป.Unโopera che aiuta a ยซripensare Pio X fuori dalle ideologie, dai pregiudizi e dalle nostre personali opinioni sulla Chiesa, su ciรฒ che รจ, dovrebbe essere o vorremmo che fosseยป, e perciรฒ aiuta non solo a capire il passato, ma a comprendere meglio il presente.