“Non ci indurre in tentazione” non è una buona traduzione, l’ha detto anche papa Francesco. Ma davvero allora abbiamo pregato il Padre Nostro nella maniera sbagliata?
L’espressione “non ci indurre in tentazione” mette a disagio, perché, nel nostro sentire comune, giustamente pensiamo a Dio come colui che soccorre e sostiene nella tentazione.
Come un Padre che solleva dalle cadute, non come qualcuno che le provoca. La traduzione della CEI ha già corretto il Padre nostro nel 2008, con l’espressione: “non abbandonarci alla tentazione”. Però, a dire la verità, anche questa traduzione solleva dei problemi.
Nel video cerco di fare un po’ di chiarezza sul senso originario dell’espressione. Seguitemi, se avete voglia e pazienza.