Giancarlo Bruni โ€“ Il nostro corpo, tempio per rendere culto a Dio

Data:

- Pubblicitร  -

Il tempo di quaresima iniziato nel deserto della prova, la vita ha un senso o no, e proseguito sul monte della trasfigurazione, il senso della vita si รจ fatto parola e volto in un tu di nome Gesรน, oggi fa tappa a Gerusalemme, nel tempio. Osserviamo attentamente lo svolgimento dei fatti. Gesรน entra nel cortile dei gentili e vi trova la seguente situazione: ยซgente che vendeva buoi, pecore e colombe eโ€ฆi cambiamoneteยป (Gv 2,14). I primi vendevano animali per il sacrificio, il particolare dei buoi e delle pecore รจ proprio a Giovanni, e i secondi, dietro un minimo compenso, scambiavano la moneta romana, non spendibile per le cose del tempio a motivo del suo contenere lโ€™effigie dellโ€™imperatore con la scritta che lo proclamava divino, con la moneta ufficiale di Tiro.

Alla costatazione della situazione segue la reazione da parte di Gesรน: il farsi una frusta di cordicelle, lo scacciare i mercanti, il gettare per terra il denaro e il rovesciare i banchi dei cambiamonete (Gv 2, 15). Al gesto segue la motivazione: ยซPortate via di qui tutte queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercatoยป (Gv 2,16). Motivazione che qualifica il gesto come atto profetico, in sintonia con Geremia che lamenta che la casa di Dio sia ridotta a una spelonca di ladri (Ger 7,11) e con la scrittura di Zaccaria: ยซIn quel giorno non vi saranno piรน commercianti nella casa del Signore delle schiereยป (Zc 14,21). Atto profetico che i discepoli rileggeranno come generato da uno zelo che costantemente ha divorato Gesรน (Gv 2,17; Sal 69,10) e che finirร  per farlo divorare: la passione per Dio suo Padre, per la casa di suo Padre, per le cose di suo Padre. Gesto che in Gesรน ha una connotazione unica a motivo della sua relazione unica con il Padre, รจ il gesto di un Figlio lucidamente consapevole che non si danno istituzioni religiose esenti dal grande rischio di tramutarsi in comitato di affari. Tocca alla profezia ricordare che ogni tempio di ogni luogo puรฒ divenire in nome del denaro prigione e sfruttamento del divino e non luogo di possibile incontro con il divino. Di questo tempio non rimarrร  pietra su pietra, il futuro non gli appartiene.

Lโ€™interpretazione profetica e filiale del gesto di Gesรน non esaurisce la gamma dei significati ad esso connessi. A questo introduce la seconda parte della pericope giovannea che inizia con una domanda dei Giudei, prosegue con la risposta di Gesรน e si conclude con un singolare accenno ai discepoli quale memoria storica dellโ€™evento. La domanda รจ: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป (Gv 2,18). Il gesto della purificazione del tempio (Mal 3,1s) รจ tale da esigere una controprova in grado di rendere ragione alla vera domanda: con quale autoritร  hai fatto questo? Gesรน non si sottrae alla risposta: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป (Gv 2,19) ma, in stile tipicamente giovanneo, la pone su un piano completamente diverso da quello dei suoi interlocutori. Questโ€™ultimi intendevano il tempio di pietra, Gesรน il ยซtempio del suo corpoยป (Gv 2,21).

E nuovi scenari si aprono, il purificatore del tempio รจ il tempio stesso di Dio non fatto da mano dโ€™uomo. Il corpo di Gesรน รจ la dimora del Padre, รจ il luogo attraverso cui il Padre si fa compagnia umana rendendosi udibile e visibile, รจ il luogo attraverso cui lโ€™uomo incontra Dio e da cui sale al Padre lโ€™unico sacrificio gradito: il dono libero, amante e incondizionato di sรฉ che purifica lโ€™uomo da ogni suo male. Solo lโ€™amore rende casti e capaci di amare. In Gesรน viene dichiarata conclusa lโ€™era dei sacrifici, lโ€™uomo non sacrifichi lโ€™uomo per nessuna ragione, tantomeno religiosa; e neppure sacrifichi gli animali, non a caso vengono cacciati buoi e pecore dal tempio del loro sacrificio. Dio in Gesรน si racconta come dedizione fino alla morte, questo il Dio che merita resurrezione; Dio in Gesรน racconta lโ€™uomo a sua immagine e somiglianza, dedizione fino alla morte, questo lโ€™uomo che merita resurrezione. Altra cosa sacra gradita a Dio non esiste.

ยซQuando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credetteroยป (Gv 2,22). Il compito delle Chiese รจ posto, essere nella storia la memoria che il corpo di Gesรน รจ il tempio di Dio, in quella carne Dio si rende contemporaneo allโ€™uomo e lโ€™uomo รจ posto al cospetto di Dio. E ancora essere nella storia la memoria che il Dio spiegato da quel corpo รจ straniero a considerare lโ€™uomo e lโ€™animale come oggetto di sacrificio, solo il gratuito dono di sรฉ per il bene dellโ€™altro รจ ciรฒ che conta.

- Pubblicitร  -

E infine essere nella storia la memoria che a similitudine di Gesรน-Tempio ogni corpo รจ costituito tempio di Dio: ยซNon sapete che il vostro corpo รจ tempio dello Spirito Santo, che รจ in voi?ยป (1Cor 6,19). Memoria dunque della propria corporeitร  come luogo in cui il Padre per il Figlio nello Spirito continua a fare di sรฉ il dono di sรฉ allโ€™altro fino a rimanerne distrutto. Non abbiamo altro tempio che il corpo per rendere Dio presente allโ€™uomo, un corpo che vibra di premura, un corpo destinato al terzo giorno della resurrezione. Per queste ragioni il Gesรน di Giovanni dichiarerร  concluso il conflitto dei templi di pietra (Gv 4,21-24). Una lezione da ripassare costantemente.

Giancarlo Bruni

Altri Articoli
Related

Tumulazione del feretro del Romano Pontefice Francesco [26 aprile 2025]

Sabato 26 aprile 2025, al termine della Santa Messa...

Chiusura della Bara del Romano Pontefice Francesco [25 aprile 2025]

Venerdรฌ 25 aprile 2025 alle ore 20.00, nella Basilica...

Paolo Curtaz โ€“ Commento al Vangelo del 24 Aprile 2025

Cosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai...

don Luigi Maria Epicoco โ€“ Commento al Vangelo del 24 Aprile 2025

Cosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai...