Solito giorno di culto, al Tempio; come sempre, i venditori garantiscono alle persone di ogni estrazione sociale di comprare un animale per il sacrificio, i cambiavalute si assicurano di non fare entrare nel santuario monete con effigi umane, per evitare profanazioni. Nessuno ha intenzione di insultare Dio, anzi: stanno semplicemente mettendo in pratica la legge.
Ma Gesù impazzisce. Non è difficile metterci nei panni dei poveri venditori e cambiamonete: è come quando noi proviamo a darci da fare e qualcuno, ignorando i nostri sforzi, ci fa notare solamente quello che non va, quello che abbiamo sbagliato o che potevamo far meglio. Come quando ascoltiamo quegli odiosi consigli che suonano come rimproveri, quelle parole del nostro accompagnatore spirituale o del Vangelo che non riusciamo a capire, che non ci vanno giù e ci infastidiscono.
Chissà se il giorno dopo i venditori e i cambiamonete sono tornati nel cortile del Tempio. Probabilmente sì, avranno ignorato i rimproveri di Gesù come si ignorano i deliri di un folle. È la strada più semplice, squalificare l’altro: appena ci fanno notare qualcosa che non va o potremmo fare diversamente, d’istinto difendiamo la nostra posizione e attacchiamo quella dell’altro. Ci piacciono solo gli amici che ci riempiono di conferme, le interpretazioni (del Vangelo, del mondo attorno a noi) che ci permettono di restare comodi nei nostri comportamenti e nelle nostre idee…
Signore, tu che sei eterna sorpresa ed eterna novità, apri le finestre dei nostri cuori che puzzano di chiuso. Insegnaci ancora e ancora che solo in quella parola che ci turba ci dai un’occasione di crescita; che solo nello sforzo di abbattere e ricostruire ogni giorno tutti i nostri schemi a partire dal Vangelo e dal confronto con la realtà possiamo rimanere davvero vivi.
Harambet
Rete Loyola (Bologna)
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato