La missione è la spiritualità di ogni cristiano. Gesù invia i discepoli – e invia oggi noi – nel mondo ad annunciare il Vangelo, cioè a condividere con tutti gli uomini il suo messaggio di pace e di amore. Tuttavia egli ci mette anche in guardia, dicendo che questo annuncio non è privo di difficoltà. Ce ne accorgiamo sempre più: la Chiesa cammina barcollando in un’epoca in cui il rapporto con Dio è in crisi. Anche l’uomo contemporaneo, però, ha sete di spiritualità e ci è richiesto oggi di intercettare quella sete con coraggio, accettando i fallimenti per rimetterci in cammino carichi di nuovi mezzi.
Giovanni Paolo II iniziava il suo pontificato con queste parole: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! [․․․] Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!» È proprio vero! L’espressione «Non abbiate paura» compare per ben tre volte, oggi: è un chiaro invito a fidarci del Signore. Egli si prende cura di noi. Lo ha fatto facendosi uomo come noi nel Figlio che con il suo corpo e il suo cuore di vero uomo ci invita a seguirlo imitandolo. Anche Gesù ha provato la sofferenza, l’abbandono, la morte; tuttavia dalla croce noi siamo risollevati insieme con lui. Ci prende in braccio e nell’incrociare il suo sguardo vediamo lo sguardo del Padre. Ci è dischiusa, così, la porta del paradiso e ci è permesso di pregustare la gioia eterna, abitare con il Signore nella beatitudine.
Marco Ruggiero
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato