Ci sono due novità in queste parole del Vangelo di Marco. Sono due eventi che introducono la persona di Gesù tra la sua gente e anche tra di noi.
La prima novità è il modo di insegnare di Gesù. Gesù insegna in maniera diversa. Non insegna parlando delle autorità ma parla come uno che ha autorità. Il suo modo di parlare arriva diretto ai cuori di chi ascolta e li stupisce. Perché? Cosa c’è di speciale e diverso? Gesù insegna partendo da se stesso.
Gesù ci parla di amore, di perdono, di misericordia divina, di rispetto, di fiducia, di fratelli, di come essere ultimi significa essere primi di fronte al Padre, di come ciascuno di noi viene chiamato per nome, di come i malati possono guarire e ciascuno avrà la sua ricompensa. Gesù parla un linguaggio nuovo, introduce qualcosa di nuovo, di bello, di unico. E ci sorprende.
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La seconda novità è un esorcismo. Gesù libera un uomo imprigionato dal male e non ha paura, al contrario gli ordina severamente di tacere e di andare via. Gesù ha questo potere, quello di liberarci e farci uscire dalla nostra comfort zone, ci fa prendere consapevolezza dei nostri limiti e li allarga fino a renderli i nostri punti di forza, allontana da noi i nostri falsi idoli, rompe i legami con quei beni materiali che fanno da paraocchi e non ci permettono di guardare con occhi nuovi, diversi, curiosi.
Gesù ci dimostra come accanto al suo parlare e divulgare, compie tante opere. Comanda e sconfigge il male. È un uomo pro-attivo. Pratico. Sa come e quando parlare. E lo insegna anche a noi.
Marco Ruggiero
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato