Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 9 Gennaio 2021

Questo episodio del Vangelo potrebbe concludersi in maniera trionfale con la frase «E salì sulla barca con loro e il vento cessò».

Ma questo libro non è la storiella oggettiva e semplificante di un Dio che si avvicina e ci salva d’un botto; è la storia di una relazione – ora riuscita, ora fallimentare – fra il Signore e i suoi amici. Il racconto di questa buona notizia è realistico proprio perché davanti a Gesù presenta degli uomini pieni di dubbi, confusioni, paure…

Non è difficile pensarci lì, insieme ai discepoli, su quella barca. L’ultima inquadratura non è su Gesù che placa la tempesta e sale a bordo, ma su ciò che sta succedendo interiormente a ognuno di noi spettatori; l’espressione che descrive questo stato d’animo si potrebbe tradurre dal greco «erano sconvolti, completamente fuori di sé». Non importa quanti miracoli ci si parano davanti gli occhi nella vita: se continuiamo a voler controllare tutto saremo sempre soltanto impauriti e infastiditi da ciò che non riusciamo a spiegare (come i discepoli davanti a Gesù che cammina sull’acqua in mezzo alla tempesta); se ci lasciamo stordire e indurire dalla quotidianità rimarremo sempre indifferenti (come i discepoli con il miracolo dei pani).

C’è solo un modo per aprirsi ai miracoli, per riconoscere nelle svolte faticose e apparentemente casuali della nostra vita il senso più bello che si va dispiegando: rientrare dentro noi stessi. Ce lo insegna Gesù, che dopo lunghe ore di predicazione sente il bisogno di ritrovarsi da solo col Padre. È soprattutto in momenti come questi che ci viene data la luce per rileggere il resto della giornata. Non smettiamo di chiederla e questo sguardo nuovo cambierà anche le nostre azioni.

Comunità Centro Poggeschi


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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